Centristi lanciano primarie aperte, fuori estremisti. L’affondo della Meloni: “Voltagabbana”

Assise a Roma con Angelino Alfano e Pier Ferdinando Casini, assieme a Flavio Tosi e a Enrico Zanetti

DI MEO

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Primarie aperte a tutte le forze moderate e di centro. Ma porte chiuse alle ‘ali’ estreme, a destra come a sinistra. Questi gli unici paletti fissati da Angelino Alfano e Pier Ferdinando Casini, assieme a Flavio Tosi e a Enrico Zanetti, che oggi hanno lanciato a Roma una grande consultazione popolare perche’ si compia una netta scelta di campo: “andiamo al centro da soli, senza Salvini e i trumpisti”, e senza quella “sinistra che e’ sempre rivolta all’indietro”, scandisce il leader di Ap. Nessuna preclusione a Forza Italia e al suo leader, Silvio Berlusconi, ma – chiariscono tutti gli ospiti dell’iniziativa promossa al Tempio di Adriano – sta a lui scegliere con chi stare. Se con Salvini e Meloni o con le forze centriste e moderate. La parola d’ordine e’ “spogliarsi dei propri egoismi di partito” e aprirsi “a un’area nuova” che si posiziona saldamente al centro. Per costruire questa nuova area si parte “dal basso, con le primarie, che sono aperte a tutti, chi vuole puo’ partecipare ma”, spiega appunto Alfano, ci sono due paletti insormontabili: “noi non ci possiamo alleare a destra con chi ci vuole portare fuori dall’Europa e a sinistra con chi guarda ancora al passato, si veda ad esempio la battaglia sui voucher”.

Alfano rivendica “la scelta di avviare un grande dibattito per costruire insieme un’area politica nuova”, e ribadisce: “spogliamoci del nostro egoismo di partito per metterlo al servizio di un progetto piu’ grande. Ma c’e’ un confine netto a destra e a sinistra e la strada e’ andare al centro da soli perche’ il centrodestra e il centrosinistra come li abbiamo conosciuti finora sono finiti”. Anche Casini punta sull”orgoglio del centro’ ed esorta le forze moderate a “rialzare la schiena”. “Siamo tutti in adorazione delle sciocchezze di Grillo e Salvini e i moderati si sono ripiegati su se stessi. Serve una grande mobilitazione popolare per far si’ che i cittadini possano scegliere i loro riferimenti. Le primarie nascono proprio dalla consapevolezza che i moderati devono rialzare la schiena”. Se il campo moderato di centro “sara’ credibile, se si costruira’ un centrodestra credibile, questo sara’ ancora maggioranza nel Paese”, e’ la convinzione di Flavio Tosi, leader di Fare. Infine, il coordinatore dei “Centristi per l’Europa” Gianpiero D’Alia afferma: “Le primarie sono lo strumento indispensabile per superare il frazionismo e l’irrilevanza del centro italiano. Dobbiamo con tanti amici acquisire la consapevolezza che partiamo da zero: per noi ‘uno vale uno'”.
Tranchant il commento di Giorgia Meloni, leader di FdI e alleata di Salvini: “A Roma Alfano, Casini, Verdini, Tosi lanciano le loro primarie. Chi le chiama primarie liberali, chi di centro, chi dei moderati. Sommessamente suggerisco loro una definizione unificante: le primarie dei voltagabbana”.