Opposizioni sul piede di guerra su tutti i fronti, in Parlamento. In tarda mattinata, in una conferenza stampa congiunta ospitata dal gruppo della Lega di Montecitorio, i capigruppo del Carroccio, di FdI e di FI hanno annunciato la presentazione di un ricorso alla Consulta, in merito all’iter della legge di Bilancio, che a loro avviso ha subito una blindatura del testo tale da ledere le prerogative del Parlamento e di risultare, pertanto, anticostituzionale. Un’iniziativa gia’ assunta lo scorso anno dal Pd, in occasione dell’esame della legge di Bilancio del governo gialloverde, e che secondo il centrodestra presenta quest’anno profili ancor piu’ chiari di incostituzionalita’. “Si sta nei fatti abolendo la Camera dei deputati – ha osservato la capogruppo azzurra Maria Stella Gelmini – in un contesto non eccezionale che legittimi questo operato non si capisce perche’, quale alibi giustifichi che alle opposizioni venga impedito di emendare il testo. Se diventa una prassi – ha aggiunto – vuol dire che si aboliscono le garanzie dello stato di diritto compreso il Parlamento, percio’ abbiamo deciso di fare ricorso alla Consulta che l’anno scorso aveva riscontrato tre scusanti: la prima era il ritardo dovuto alla trattativa con l’Europa, che quest’anno non c’e’, la seconda l’applicazione del nuovo regolamento del Senato, la terza che tre letture non avevano precluso la discussione in Parlamento, ma quest’anno le letture sono state due e non tre”.
Le ha fatto eco il leghista Riccardo Molinari: “non e’ tollerabile che venga estromesso un ramo del Parlamento dall’esame della legge di bilancio che ha ricevuto il via libera della Commissione europea due mesi fa. Il fatto che il parlamentare non possa presentare emendamenti mina il suo ruolo”. “Pd e M5s – ha aggiunto Francesco Lollobrigida, di FdI – hanno paura del confronto e fretta di andare in vacanza. Ci batteremo in ogni sede per fare rispettare i diritti e la Costituzione”. Poco prima, a Palazzo San Macuto i parlamentari di FdI avevano protestato nei confronti della maggioranza giallorossa per un’altra questione, e cioe’ il ritardo nell’avvio di due commissioni d’inchiesta: quella sulla comunita’ “Il Forteto” e quella sulle Banche. Gli esponenti del partito di Giorgia Meloni hanno occupato i banchi della commissione Forteto, posizionando uno striscione recante la scritta “da Pd e M5s omerta’ su banche e Forteto”. “Denunciamo un ritardo inammissibile – hanno spiegato i parlamentari FdI – uno scandalo politico che ha un nome ed un cognome, quelli di Pd e M5S, legati da uno scellerato patto politico. E a pagare sono i truffati delle banche, le vittime del Forteto e il popolo italiano che non vede rinnovate le Authority, che sono a garanzia di tutti”. Iniziativa poi rivendicata da Giorgia Meloni con un post sui social: “Anche su questo – ha scritto Giorgia Meloni – Fratelli d’Italia ha chiesto l’intervento del Presidente della Repubblica Mattarella e continuera’ a dare battaglia. Noi vogliamo la verita’. Che cosa ha da nascondere la maggioranza rossogialla?”.