Al di la’ del siparietto di Berlusconi andato in scena al termine della dichiarazione letta da Salvini al Quirinale, in Forza Italia si rimarca la disponibilita’ manifestata nera su bianco di aprire ad un confronto con M5s. Un atto di responsabilita’ nella direzione del dialogo auspicato dal Capo dello Stato. Ed e’ proprio al presidente della Repubblica che si affida Berlusconi. E’ vero che la coalizione al Colle ha invocato un mandato per il centrodestra ma nel partito azzurro non si predilige alcuna opzione in questo momento, ci si rimette nelle mani del presidente della Repubblica. Le strade che potrebbe prendere Mattarella possono presentare comunque delle insidie. Qualora arrivasse un mandato esplorativo per il presidente del Senato, Casellati, la consapevolezza dei ‘big’ azzurri e’ che la seconda carica dello Stato non abbia la possibilita’ di convincere i grillini a scendere a patti. Un eventuale tentativo a vuoto, portato avanti da chi si e’ definita ‘iper-berlusconiana’, potrebbe, suo malgrado, indebolire la forza del partito azzurro. “E poco importa – riflette un esponente forzista – che si tratterebbe di vedere se ci sono i numeri per un incarico a Giorgetti, Casellati avrebbe poche chances, si tratterebbe di prendere tempo. Salvini ne sarebbe ben contento…”. In Forza Italia c’e’ chi auspica che il mandato esplorativo possa essere affidato al presidente della Camera Fico che si e’ tenuto alla larga da attacchi agli azzurri.
I nomi per un mandato esplorativo
“Sarebbe ‘costretto’ a trattare con Berlusconi”, la tesi. Ma la ‘carta’ Fico resta di difficile attuazione in quanto si tratta della terza carica dello Stato. L’ipotesi Casellati del resto e’ stata evocata esplicitamente dallo stesso Giorgetti e non sarebbe sgradita a via Bellerio. E’ un dato di fatto che lo stesso Salvini freni sull’eventualita’ di mandare avanti uno dei suoi fedelissimi in questo momento. “Chiedere a qualcuno di andare a cercare voti che non ci sono mi sembra inutile. Aspettiamo – ha sottolineato – le scelte del presidente della Repubblica, ma la caccia al tesoro le faccio con i miei bimbi per divertirmi, il Parlamento e il governo sono cose piu’ serie”. Nel centrodestra tuttavia non viene escluso che il presidente della Repubblica possa chiedere proprio a Salvini, in quanto segretario del partito che ha preso piu’ voti all’interno dell’alleanza di centrodestra, di indicare un nome. E c’e’ chi sottolinea come la mossa di fatto potrebbe portare la Lega (o il Movimento 5 stelle se la scelta ricadesse su Di Maio) a prendersi l’onere di cercare una maggioranza di governo. Nel caso di mancato successo si potrebbero aprire le porte ad un esecutivo istituzionale o di tregua con il Pd. Una ‘pista’ che Salvini esclude a priori ma che Berlusconi da tempo sotto traccia avalla.
Salvini e Di Maio al Vinitaly
Senza fare il nome di Giorgetti – che comunque dal suo entourage continuano a smentire sia mai stato in ballo (mentre dal Colle e’ arrivata la conferma che il centrodestra unito ha fatto il nome del segretario leghista) – il segretario della Lega sembra confermare che non vi e’ alcuna intenzione da parte del suo partito di accettare un pre-incarico al buio anche dopo la nuova fumata nera del secondo round di colloqui al Colle. Il ‘capitano’ lumbard, che ieri e’ rientrato a Milano, ha trascorso parte del pomeriggio nel suo ufficio di via Bellerio e poi con i figli. Stando a quanto riferito da fonti leghiste, non vi sarebbe stato alcun contatto telefonico diretto con Luigi Di Maio, nelle ultime quarantotto ore. I due potrebbero incontrarsi, o quantomeno incrociarsi, domani al Vinitaly, alla cui inaugurazione e’ annunciata la presenza di entrambi. O comunque prima della scadenza fissata dal capo dello Stato, che indicativamente entro meta’ della prossima settimana attende risposte dai partiti. Dunque ancora qualche giorno per capire quale sara’ la direzione della partita sul governo. L’esito e’ incerto e sul tavolo c’e’ sempre l’eventualita’ che, nonostante gli appelli del Capo dello Stato, si vada oltre alla data delle elezioni regionali. Il rinvio della soluzione darebbe piu’ forza a M5s e soprattutto alla Lega di puntare sullo schema utilizzato per le elezioni dei vertici istituzionali.
“Il tentativo del M5s di spaccare centrodestra è fallito”
Nel centrodestra e’ sempre in corso una prova di forza sul Movimento 5 stelle. Berlusconi e’ tornato in campagna elettorale (commovendosi anche alla vista di San Giuliano di Puglia) attaccando i grillini. Una strategia che il leader del Carroccio non gradisce: “O si smette con i veti e con i capricci oppure si va a votare”, ha sottolineato. Ma a non volere il voto anticipato e’ proprio il Cavaliere. E’ per questo motivo che in FI si teme che la partita possa finire con il partito messo all’angolo e costretto ad accettare una presenza annacquata. Scenario che al momento l’ex premier ha piu’ volte smentito. In ogni caso Salvini ostenta “buoni rapporti” col Cavaliere. “Non bado alla forma ma alla sostanza, l’importante e’ mantenere l’impegno con chi ci ha votato”, ha tagliato corto. Dell’ex premier ha parlato anche Giorgia Meloni, tornando sulla scena della Loggia della vetrata. “Berlusconi? Fino a ieri sarebbe stato impossibile anche immaginare che qualcuno parlasse al posto suo. Ma le cose cambiano, se ne e’ accorto anche lui, e si innervosisce”, ha spiegato. “Il tentativo del M5s di spaccare l’alleanza e’ evidentemente fallito, nessuno di noi e’ caduto nella trappola”, ha sostenuto.