Forza Italia e Lega per lista unica, Salvini archivia leadership Parisi

Forza Italia e Lega per lista unica, Salvini archivia leadership Parisi
20 giugno 2016

A pochi giorni dall’operazione di Berlusconi nel centrodestra gia’ si attende il ritorno del Cavaliere per capire come ripartire. E si manifesta piu’ di qualche perplessita’ che l’ex premier possa tornare in campo come in passato. Sia per i diktat imposti dalla famiglia che per la possibilita’ per Berlusconi di seguire i ritmi della politica. Molti dirigenti azzurri difendono nel frattempo il ‘modello Milano’, ma sia Salvini che i ‘big’ azzurri archiviano la possibilita’ che Parisi possa essere il leader del centrodestra. Il candidato del centrodestra a Milano e’ finito sotto attacco soprattutto per il modo in cui ha condotto l’ultima settimana di campagna elettorale. Per aver dato un eccessivo peso ad Albertini, per non aver seguito le posizioni del Carroccio e di FI fino in fondo. “Noi con Passera, Alfano, Albertini non c’entriamo niente”, taglia corto il leader del Carroccio. “Io faro’ il consigliere comunale – risponde Parisi -, anche se a Milano e’ nata una piattaforma importante”.

Intanto l’asse Lega-FI continua a muoversi in vista dell’obiettivo della lista unica. Il timore e’ che dopo le amministrative si possa consolidare un bipolarismo Pd-M5s, tenendo fuori il centrodestra. Ecco perche’, anche se il percorso e’ lungo, i contatti continuano e stanno portando gia’ ai primi frutti. Non si prevedono accelerazioni nei prossimi giorni, ma delle tappe gia’ sono state inserite. La prima ci sara’ il 25 giugno a Parma. In un primo momento Salvini aveva annunciato con gran rumore la Leopolda della Lega, con l’intento di lanciare una sorta di aut aut a Forza Italia, destando l’impressione in diversi azzurri di una sua volonta’ di annettersi FI. Ma la manifestazione in programma e’ stata in qualche modo ridimensionata: si trattera’ di un seminario, di una sessione di studio alla quale parteciperanno esperti, esponenti delle confederazioni del lavoro, dove non interverranno politici e non sara’ illustrata alcuna fase 2. Proprio per questo motivo i big di FI, a partire da Romani, Toti e altri, potrebbero essere presenti, replicando in qualche modo la cosiddetta ‘foto di Bologna’.

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La seconda tappa e’ un incontro sulla strategia da tenere sul referendum: dovrebbe tenersi al Senato gia’ in settimana e servira’ per costruire le basi per ‘comitati del no’ dell’intero centrodestra. L’ultima tappa e’ quella piu’ importante e prevede, proprio in vista dell’appuntamento di ottobre, il lancio delle primarie. Salvini, Meloni, Toti, altri big di FI e del Carroccio, anche ex FI come Fitto, sono tutti d’accordo: e’ l’unico strumento utile per costruire la coalizione del futuro.Ma la novita’ e’ che si sta cercando di legare la partita su chi dovra’ guidare il centrodestra con quella per le candidature da presentare al prossimo voto. Ovvero la competizione decidera’ anche il numero dei capilista che toccheranno ai singoli partiti. Perche’ la consapevolezza in FI e nel Carroccio e’ che il governo non modifichera’ la legge elettorale. Ecco perche’ si lavorera’ nelle prossime settimane per arrivare ad un soggetto unico, con l’ipotesi di un nome nuovo per la coalizione del centrodestra.

Il piano al quale stanno lavorando i leader del cosiddetto ‘asse del nord’ di FI e i vertici del partito di via Bellerio prevede che ai nastri di partenza si presenti un nome per ogni singolo partito. E che nella partita nazionale non ci sia Parisi che viene considerato, riferiscono fonti parlamentari, come un esterno, un tecnico. “E per il ruolo di palazzo Chigi serve un politico che si possa confrontare con Renzi e Di Maio”, sottolineano le stesse fonti. Il leader della Lega a molti interlocutori ha ripetuto che non potra’ essere Parisi a rappresentare la Lega alle Politiche. Lo stesso ragionamento vale per FI. I ‘big’ del partito azzurro in questi giorni hanno siglato una sorta di patto di non belligeranza. Con un’idea comune: in questo momento agitarsi per la creazione di eventuali direttori o organismi che non siano quelli dell’ufficio di presidenza e’ deleterio.Animare un dibattito su congressi, eventuali nuovi segretari politici con incarichi elettivi, o anche sui poteri sull’amministratrice delegata Rossi si rivelerebbe una strategia autolesionistica.

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Meglio quindi cominciare a costruire, con il partito unito e magari tentando anche di arrivare ad un accordo interno su chi debba essere la figura di FI a presentarsi alle primarie per la guida del centrodestra, le fondamenta di una nuova casa comune. Con la consapevolezza, ragiona un big di FI, che Berlusconi potra’ avere un ruolo fondamentale per delineare il percorso che verra’, ma senza essere il ‘kingmaker’ di un tempo. Anzi lo stesso Cavaliere avrebbe ribadito di non voler essere piu’ in prima linea come in passato, di essere intenzionato a fare un passo di lato. Del resto la famiglia anche in queste ore, nei contatti con i ‘big’ di FI, ha ribadito la necessita’ di tenere fuori il Cavaliere da liti interne e da giochi strettamente legati alla politica. Una FI maggiormente autonoma, sottolineano altri fonti azzurre, potrebbe agevolare anche gli interessi aziendali, soprattutto in prospettiva. “Non possiamo – riflette un altro parlamentare forzista – aspettare che la Corte di Strasburgo ridia agibilita’ politica a Berlusconi, dobbiamo muoverci da soli”.

In realta’ non e’ allo studio alcuna mossa fino a quando l’ex premier non fara’ capire le sue vere intenzioni. Nessuno e’ disposto a mettere la faccia su una rivoluzione nel pianeta del centrodestra, ma sotto traccia i dirigenti FI fanno i conti con la necessita’ di studiare qual e’ la strada migliore per siglare il nuovo ‘patto’ con Lega e Fdi. E quella strada, senza bisogno di lacerazioni, passa – e’ sempre piu’ convinzione di molti – per le primarie. Anche se il cosiddetto ‘cerchio magico’ si muove affinche’ nulla cambi, “Berlusconi al momento utile – sintetizza un altro parlamentare – non potra’ opporsi, sara’ un processo naturale”.

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