Matteo Salvini e il centrodestra attendono il 27 gennaio, il giorno dopo il voto in Emilia-Romagna, per chiedere il ‘conto’ al governo Conte II. Il segretario leghista e i leader della coalizione che guida, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, non credono pero’ che vi siano reali possibilita’ che l’esecutivo giallo-rosso sia realmente a rischio nelle prossime settimane. Anche se – ragionano i leghisti che piu’ dialogano con i democratici – nel Pd “si e’ avviata una riflessione dalla quale non si torna indietro”. I segnali su una crescente insofferenza di Nicola Zingaretti sono riportati dai colleghi dem che chiacchierano con gli ex lumbard in Transatlantico. Le divisioni sulla legge di bilancio che “e’ riuscita a scontentare tutti” e il caso Ilva hanno incrementato malumori e preoccupazioni tra le fila dei democratici. In piu’, la prospettiva di una possibile sconfitta in Emilia-Romagna, data per scontata dai leghisti che gia’ sentono di aver vinto, non fa di certo risollevare gli animi alla sinistra.
Ma nel centrodestra si continua a credere che, se non il governo, almeno la legislatura reggera’ anche i prossimi colpi e che potrebbe anche reggere persino l’eventuale ‘spallata’ di una vittoria del centrodestra nella roccaforte rossa emiliano-romagnola (altro duro colpo dopo quello dell’Umbria). Nei corridoi di via Bellerio stanno cominciando a credere di avere una chance persino alle Regionali in Toscana, battaglia finora data per persa, se si riuscisse a scegliere il candidato giusto e se il governo dovesse reggere l’urto di una eventuale sconfitta del Pd e dei 5 stelle – che pero’ non hanno ancora deciso se allearsi – in Emilia-Romagna. Piu’ questo esecutivo va avanti – e’ il ragionamento dei leghisti – piu’ vittorie elettorali incassiamo, perche’ il voto per noi alle regionali e’ un voto contro il governo di Roma. Nonostante cio’ si crede nella sopravvivenza di questa legislatura.
Semmai – si osserva – gli scossoni elettorali metteranno a rischio la poltrona di Giuseppe Conte, magari a favore di personaggi “piu’ credibili”. Salvini – che da qui al 26 gennaio sara’ impegnato in prima persona in Emilia-Romagna al fianco della ‘sua’ Lucia Borgonzoni – intanto si allena, anche con prospettive di lungo respiro. La ‘campagna di Roma’ – in vista delle comunali del 2021, partira’ ufficialmente il 28 novembre. Con un’assemblea pubblica in un teatro dell’Eur dalla capienza di almeno mille persone. ‘Idee per far rivivere la citta” sara’ lo slogan. Il capo della Lega nei prossimi mesi insistera’ – spiegano fonti parlamentari – affinche’ sia Giorgia Meloni a scendere in campo per la poltrona di sindaco della capitale. “Roma per il centrodestra e’ una priorita’ e chi meglio della Meloni puo’ rappresentarla?”, si osserva. Pressing respinto al mittente piu’ volte dalla presidente di FdI, in via ufficiale e in via ufficiosa.
Meloni non ha infatti alcuna intenzione di ‘tornare indietro’ rispetto al percorso da leader politica nazionale, ormai ben tracciato. Per quanto riguarda le candidature per le regionali lo schema del centrodestra e’ ormai fatto. La Toscana dovrebbe toccare alla Lega (malgrado le rivendicazioni di FdI, che pretende almeno un candidato di livello), le Marche e la Puglia a FdI, la Campania e la Calabria a FI. Salvini e Meloni intanto guardano alle mosse di FI. Da tempo si vocifera della possibilita’ che si crei un gruppo autonomo al Senato o che ci siano fuoriuscite dal partito azzurro (si parla di quattro deputati e di altrettanti senatori verso Italia viva), ma al momento e’ tutto in stand by, viene riferito.