Centrodestra si spacca, Forza Italia disorientata. Stop di Berlusconi a Salvini

LEGGE ELETTORALE Il Cavaliere rilancia un proporzionale con un premio di governabilità. Scontro sulla leadership

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Berlusconi e’ in Sardegna ma ha seguito, spiegano i suoi, entrambe le manifestazioni, quella di Salvini a Firenze e quella di Parisi a Padova. Il suo ‘mantra’ e’ tenere uniti tutti, raccomandare calma, soprattutto in vista del 4 dicembre, perche’ il timore e’ che le fibrillazioni nel centrodestra spaventino i moderati e li spingano a votare si’ al ddl Boschi. Il Cavaliere ha rilanciato il suo modello di legge elettorale: un proporzionale con un premio di governabilita’, per dar vita ad una legislatura Costituente e per tornare centrali in Parlamento. Un messaggio rivolto anche a Salvini, perche’ – spiegano fonti azzurre – l’ex premier ha perso la pazienza contro chi si e’ autocandidato a leader (“Neanche Bossi si sarebbe permesso”, ha osservato secondo quanto viene riferito) e che al dunque rischiera’ di restare solo, senza l’apporto dell’ala moderata della coalizione. Parisi e’ proprio quell’ala che intende salvaguardare e il suo pensiero (“Firenze? Noi siamo altro”, ha sottolineato) e’ ben rappresentato anche dall’ex premier.

“Avete fatto bene a non andare a Firenze”, ha risposto a chi lo ha chiamato. Ed infatti anche Brunetta si e’ tenuto lontano dalla kermesse alla quale si sono recati Toti, Santanche’ e pochi altri parlamentari. Ma all’inizativa ‘trumpista’ c’erano molti amministratori locali, consiglieri ma anche primi cittadini (erano presenti, per esempio, quelli di Ascoli, Arezzo, Foggia, Andria), tanto che Salvini ai suoi ha confidato di avere dalla sua parte il partito dei sindaci azzurri. Al segretario del Carroccio poco importa se andra’ in porto il piano dei ‘trumpisti’ del centrodestra di riunire in un unico gruppo chi non si sente al momento rappresentato da una linea poco ‘barricadera’. La sua Opa dopo il 4 dicembre la lancera’ nei confronti degli elettori di Forza Italia. Ecco perche’ anche chi non parteggia ne’ per Toti ne’ per Parisi e’ preoccupato: Gasparri, Gelmini e tanti altri big non nascondono i timori per le conseguenze in FI di una possibile rottura. In quanto – viene spiegato – non possiamo perdere quel popolo che oggi ha manifestato a Firenze, li’ c’erano anche i nostri.

I timori innanzitutto investono un progetto di larghe intese che – il patto del Nazareno insegna – non ha convinto molti dirigenti ne’ gli elettori. Ma anche l’operato di Mr Chili che da Padova ha scosso nuovamente Forza Italia. “Parisi dimostra – si sfoga uno dei ‘big’ azzurri – dimostra di non conoscere la nostra storia, continua ad insultarci”. Del resto lo stesso Cavaliere, pur condividendo lo stop a Salvini, ha chiesto all’ex candidato sindaco di Milano di “non rottamare nessuno” e di “lavorare per l’unita’”. A creare ancor piu’ tensione nel centrodestra e’ l’esplosione della giunta di Padova. Esplosione considerata un errore anche dai vertici azzurri. Berlusconi tuttavia ai fedelissimi ha ripetuto che in questo momento sarebbe follia spaccare il centrodestra. Salvini non sara’ mai leader del centrodestra, senza di me non puo’ far nulla, e’ il ‘refrain’ dell’ex presidente del Consiglio.