L’ha cominciata parlando di ambiente insieme con Giorgia Meloni, Marco Marsilio, senatore dal 2018 con Fratelli d’Italia, e candidato presidente del centodestra alla Regione Abruzzo, la sua campagna elettorale per la scalata a governatore alle elezioni del 10 febbraio. E tra i temi importanti trattati nel corso di una campagna elettorale giunta quasi al suo epilogo, veloce, ma molto intensa anche quelli delle infrastrutture, della sanità e del lavoro, partendo dalla piccola e media impresa: “L’Abruzzo è una regione che sta conoscendo una stagione troppo lunga di crisi e di declino – ha detto – soffre desertificazione industriale, perdita di posti di lavoro, chiusure di imprese, anche l’artigianato e piccola e media impresa che è sempre stata la sua ossatura ha registrato negli ultimi anni più decessi che nuove iscrizioni, quindi noi dobbiamo mettere il lavoro e la crescita economica al centro delle politiche regionali”.
Sulla sanità il candidato del centrodestra punta invece sulla riapertura dei piccoli ospedali. “Bisogna riorganizzare la rete sanitaria, quella che è stata fatta dal partito democratico ha prodotto la chiusura di troppi reparti nella medicina periferica e l’ingolfamento dei reparti negli ospedali cittadini, negli ospedali più grandi; è una politica sbagliata, bisogna fare medicina sul territorio per drenare la richiesta e l’esigenza di sanità e di salute e di sicurezza dei cittadini anche nella periferia più estrema nelle zone più impervie e liberare così gli ospedali importanti, quelli più grandi per garantirne la specializzazione e soprattutto la fruibilità, le lunghe liste di attesa sono anche frutto di queste scelte sbagliate e di una politica delle assunzioni che oggi vede in Abruzzo centinaia e centinaia di posti in meno rispetto a quelli che servirebbero per far funzionare le strutture”.
Dopo la visita del ministro Toninelli in Abruzzo, Marsilio ha posto l’accento su una identità di programmi e di promesse con la linea del governo, rivendicando la paternità di progetti ambiziosi: “Sulle infrastrutture stiamo segnando i contenuti più forti di questa campagna elettorali – ha detto – siamo noi ad aver posto il tema infrastrutture al centro delle politiche abruzzesi, perché l’Abruzzo è rimasto tagliato fuori da tutte le direttrici di sviluppo, ha ferrovie vecchie di un secolo, autostrade superate e insicure, porti insabbiati, aeroporto che non ha vocazione internazionale, abbiamo posto noi questo tema, fa piacere che il ministro Toninelli oggi prometta addirittura l’alta velocità Roma-Pescara, era quello che volevamo e tra una settimana andremo al ministero delle infrastrutture a chiedere conto di queste promesse e a farle soprattutto mantenere”.
Infine quello che è stato il tema iniziale della campagna del candidato del centrodestra in Abruzzo, l’ambiente: “Abbiamo cominciato la campagna elettorale con Giorgia Meloni sul fiume Saline per denunciare l’inquinamento dei fiumi che sta ammalorando anche le coste e quindi compromettendo la stagione balneare e la salubrità delle acque, siamo stati a Bussi a denunciare il blocco dei lavori, la mancata bonifica della discarica inquinata più pericolosa d’Europa, e sul tema ambientale condurremo fortemente la nostra campagna perché l’Abruzzo ha un brend importante che quello di essere la regione verde, la regione dell’ambiente dell’aria pulita, dei luoghi incontaminati, deve continuare ad esserlo e non possiamo compromettere questa sua vocazione e questa sua caratteristica che ne fa una regione speciale per l’incuria e per l’incapacità di costruire depuratori o di controllare il ciclo dei rifiuti”.