È sicuramente uno degli album di inediti più attesi: “La ragazza del futuro” segna il ritorno di Cesare Cremonini dopo cinque anni di attesa. “C’è una visione pop e popolare di sentimenti comuni e collettivi, la ricerca di una canzone civile e questo per me oggi è importante. Viviamo in un momento in cui il mercato discografico avvilisce per certi versi la musica, non perché non dia una speranza commerciale ma perché avvilisce il suo significato: perché fare un disco? Questa è la domanda che mi sono chiesto, per chi? E grazie a questa crisi e questa domanda ho ritrovato il significato di fare canzoni”. Il cantautore bolognese si presenta al pubblico con uno scrigno di canzoni e musiche nate nel presente, ma con uno sguardo rivolto verso il futuro. “Allora ho iniziato a comporre canzoni e sono nati brani come La ragazza del futuro, che è una canzone multistrato che ha un significato legato alla collettività che parla di nuove generazioni e tenta di mettere in relazione la mia generazione con la loro alla ricerca di una formula salvifica rispetto alla realtà”.
Quattordici tracce scritte in un momento tra i più complessi nostra vita. Esistono anche dei sentimenti che sono personali, non tutto è collettività, ma se andiamo a prendere questi sentimenti smarriti, quelli che sono mancati in questi anni e che ci rappresentano come esseri umani, tornano a essere comuni. Un album poetico, vitale, senza compromessi e profondamente sincero. “La libertà è un diritto quando possiamo immaginarla, e spero che oggi potremo tornare a immaginare la nostra libertà”. A quattro anni dal suo ultimo tour, Cesare Cremonini tornerà negli stadi italiani nell’estate 2022. “Io non è che non vedo l’ora di salire io sul palco, io non vedo l’ora che la gente possa tornare a riunirsi perché ne ha bisogno, ne ha bisogno la nostra società, con il nostro bisogno di leggerezza”. Quello di Cesare Cremonini è un progetto artistico più complesso: “Io Vorrei” è nato per la cover dell’album e per dare un volto a “La Ragazza del Futuro” attraverso la street art. Sui muri di alcune città realizzati dei murales permanenti con il volto dei bambini grazie alla collaborazione con Giulio Rosk.