Cessione strategica o fuga dal passato? Santanchè lascia Visibilia editore

Daniela Santanché

Daniela Santanché - IlFogliettone

In un colpo di scena degno di un thriller finanziario, la ministra del Turismo Daniela Santanchè e la sua società Immobiliare Dani hanno deciso di cedere il 75% delle quote di Athena Pubblicità. Quest’ultima controlla Visibilia Editore, una casa editrice nota per pubblicazioni come “Visto” e “Novella 2000”, dove Santanchè ha ricoperto il ruolo di presidente e amministratore delegato fino al 2022. La cessione è avvenuta a favore di Wip Finance, una società svizzera specializzata in consulenza finanziaria, in un’operazione che segna un distacco significativo da una delle sue più controverse imprese.

Liquidazione e bancarotta

Visibilia Editore non è solo un nome nella galassia imprenditoriale di Santanchè; è al centro di un vortice giudiziario che ha scosso le fondamenta della sua carriera politica e imprenditoriale. A fine ottobre 2022, subito dopo la sua nomina a ministra del Turismo, la Procura di Milano ha avviato una procedura di liquidazione giudiziale per Visibilia, un atto che equivale a dichiarare il fallimento di un’azienda. Contestualmente, è stata aperta un’indagine per bancarotta e altre irregolarità che hanno gettato un’ombra pesante sulla gestione della società.

L’inchiesta è stata innescata dalle denunce dei soci di minoranza, preoccupati per la gestione finanziaria che sembrava nascondere più ombre che luci. Le indagini della Guardia di Finanza hanno confermato sospetti di perdite costanti e possibili manipolazioni nei bilanci dal 2016 al 2020, portando alla luce un debito di circa 984 mila euro verso l’Agenzia delle Entrate. Dalle accuse di falso in bilancio a quelle di bancarotta, il quadro che emerge è di una crisi finanziaria irreversibile, costruita su una serie di operazioni finanziarie che hanno fallito nel tentativo di salvare l’azienda dalla rovina.

Le inchieste

Nel luglio scorso, i pubblici ministeri Maria Gravina e Luigi Luzi hanno chiesto il rinvio a giudizio per Santanchè e altri 16 indagati, un passo che segna l’inizio di un processo penale. Durante l’udienza preliminare, gli avvocati di Santanchè hanno tentato di respingere queste accuse, chiedendo il proscioglimento, con la prossima udienza fissata per il 17 gennaio. Ma le vicende giudiziarie di Santanchè non si fermano qui. Un altro filone dell’inchiesta su Visibilia la vede accusata di truffa aggravata ai danni dell’INPS, per l’illecita gestione dei fondi della Cassa Covid destinati a supportare le imprese durante la pandemia. Anche in questo caso, i pubblici ministeri hanno richiesto il rinvio a giudizio a inizio maggio.

La complessità della situazione è ulteriormente complicata dalla questione della competenza territoriale, con il GUP di Milano, Tiziana Gueli, che ha chiesto alla Cassazione di chiarire se il processo debba svolgersi a Milano o a Roma. La decisione della Cassazione, attesa a gennaio, potrebbe determinare un cambio di scena per le indagini preliminari. Oltre a Visibilia, Santanchè è anche sotto inchiesta per bancarotta fraudolenta legata al fallimento di Ki Group, dove ha ricoperto il ruolo di amministratore tra il 2019 e il 2021. Il tribunale di Milano ha dichiarato la liquidazione giudiziale per Ki Group e le sue affiliate, in un altro capitolo di una saga che sembra non voler terminare per la figura controversa della ministra. Questo articolo si basa su informazioni disponibili al pubblico e su documenti ufficiali, riflettendo il complesso intreccio di interessi finanziari e legali che circonda Daniela Santanchè.