Duro il giudizio della Cgil sul ritardo che si registra sui documenti economico- finanziari della Regione siciliana e sulla scelta di ricorrere all’esercizio provvisorio per quattro mesi. ”Ne pagheranno le conseguenze tutti i settori – dice il segretario generale regionale, Michele Pagliaro -, quelli pubblici, ma anche quelli privati, perché l’incertezza sul bilancio scoraggerà gli investimenti facendo avanzare la desertificazione produttiva della Sicilia”. “Ho tutta l’impressione – aggiunge Pagliaro – di un’azione di governo simile a quella dell’esecutivo precedente: molte nomine, un ricambio di dirigenti frequente ed eccessivo che da soluzione è diventato un problema, incapacità di tagliare i rami secchi e di qualificare la spesa e chiusura al dialogo sociale”. Su quest’ultimo argomento Pagliaro avverte il governo: ”Se non ci sarà un confronto su un tema così cruciale per le sorti della Sicilia e dei siciliani come le politiche finanziarie e di bilancio, la nostra critica si trasformerà presto in iniziative di lotta, perché è sotto gli occhi di tutti che la situazione sociale è ormai esplosiva”. Pagliaro si dice scettico anche su alcuni interventi di riforma annunciati. ”Si parla della pubblica amministrazione pensando a tagliare il lavoro pubblico – dice il leader sindacale -, mentre non si fa nulla per qualificare la spesa intervenendo ad esempio sull’acquisto dei beni e servizi, sui costi impropri delle partecipate e tagliando i rami secchi. Tutto ciò è davvero proprio credibile e sbagliato e segno di una incapacità di fondo ad affrontare e risolvere i problemi”.