Champions, la Roma vince a Mosca e “vede” gli ottavi

Manolas e Lorenzo Pellegrini firmano il 2-1 giallorosso sul Cska

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La Roma esce con il sorriso e a braccia alzate dalla ghiacciaia del Luzhniki stadium, tornando a casa con un successo (2-1) che vale oro e le schiude le porte degli ottavi di finale di Champions League. Contro il Real Madrid, a fine mese, bastera’ un pari all’Olimpico per andare avanti. E’ una Roma che dimostra di saper soffrire, quella che batte per la seconda volta i russi del Cska Mosca, da combattimento, essenziale e meno svagata che in altre circostanze. Estremamente pratica, proprio come piace e Di Francesco.[irp]

Che, sul campo dove il Real Madrid e’ stato sconfitto, va in vantaggio dopo appena 4′ grazie a Manolas: il centrale di difesa greco raccoglie di testa un angolo dalla sinistra di Lorenzo Pellegrini, anticipa l’uscita sciagurata di Akinfeev e insacca nella porta vuota. Il gol in apertura gela, piu’ di quanto non faccia gia’ il meteo, le ambizioni dei russi, che faticano a organizzarsi, irretiti oltretutto dall’equilibrato 4-2-3-1 dei giallorossi. Bisogna aspettare una ventina di minuti per vedere i padroni di casa alla conclusione: Vlasic, pero’, manda il pallone a lato. Olsen al 26′ para facile su Bijol, ma e’ la Roma a tenere alta la tensione: come al 29′, quando parte Kluivert in contropiede, ma il passaggio in corridoio per Florenzi non sortisce gli effetti sperati, perche’ il jolly finisce da solo a terra, fallendo il 2-0. Il raddoppio sembra rimandato alla mezz’ora, quando una respinta di Akinfeev su Dzeko sembra l’occasione giusta, ma il tiraccio del centravanti finisce alto.[irp]

Manolas salva nel finale di tempo su Oblyakov, poi arriva Schennikov di testa e manda alto a porta semivuota. Nella ripresa il Cska pareggia quasi subito con l’islandese Sigurdsson, dopo una percussione di Akhmetov: il suo tiro d’interno destro supera Olsen. E’ il 6′, ma passano solo altri 8′ e la Roma torna a condurre: Cristante ciabatta dal limite, il tiro diventa un assist per Pellegrini che supera Akinfeev (e firma il primo gol in Champions della carriera) con un tiro a incrociare. Poco prima i russi erano rimasti in 10 per l’espulsione di Magnusson, ma nessuno si accorge dell’inferiorita’ numerica, perche’ la Roma non riesce a capitalizzare l’uomo in piu’. Anzi, soffre e rischia pure. Resta in vantaggio fino alla fine, ma avrebbe potuto farlo con meno patimenti, magari calando il tris e mettendo in cassaforte il risultato.