Sarebbero stati identificati gli attentatori che questa mattina, armati di kalashnikov, hanno fatto irruzione nella redazione del giornale satirico Charlie Hebdo uccidendo 12 persone e ferendone altre 20. Secondo il quotidiano Liberation i tre terroristi sarebbero stati individuati nella zona di Reims e di Pantin. I sospettati sarebbero due fratelli franco-algerini tornati quest’estate dalla Siria: Said Kouachi, 34 anni e il fratello Cherif di 32. Secondo Le Point uno dei due sarebbe stato giudicato nel 2008 in relazione a una indagine nell’area della capitale mentre nel 2005 era stato sentito perché si apprestava a partire per Damasco. Il terzo sospettato, Hamid Mourad di 19 anni, sarebbe membro dell’organizzazione Sdf che tra il 2003 e il 2005 avrebbe convinto decine di giovani francesi ad andare a combattere in Iraq. Il magazine israeliano JSS News ha pubblicato le foto dei due fratelli.
E’ il giorno più nero per l’informazione in Francia. Un commando armato di kalashnikov oggi ha fatto irruzione nella redazione di Charlie-Hébdo, il giornale satirico noto per aver pubblicato le vignette sul profeta Maometto, e ha massacrato chi vi si trovava dentro. Dodici persone sono rimaste uccise, tra queste alcune delle migliori penne della satira transalpina. Altre undici persone sono state ferite, secondo il capo della Procura. Il presidente francese François Hollande ha decretato una “giornata di lutto nazionale” domani in Francia e rinnovato il suo appello all’unità del Paese: “La nostra migliore arma è la nostra unità. Niente ci può dividere, niente deve separarci” ha detto il capo dello Stato francese in un breve e solenne appello alla Nazione trasmesso dalle Tv. Le bandiere in tutta la Francia saranno a mezz’asta per tre giorni, ha aggiunto Hollande. L’attacco terroristico è stato il più grave in Francia degli ultimi 40 anni. Tra i morti il Charb (Stephane Charbonnier, (foto), il disegnatore-direttore del provocatorio settimanale, i grandi disegnatori Georges Wolinski e Jean Cabut “Cabu” (80 e 76 anni), il caricaturista Bernard Verlhac (Tignous) e l’economista sessantottenne Bernard Maris, che collaborava a Charlie Hebdo con lo pseudonimo di “Zio Bernard”.
Ad attaccare la sede del settimanale, che già in passato era stato oggetto di un attentato incendiario è stato un commando di tre persone, secondo quanto ha detto il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve. L’attacco è iniziato verso le 11.20. I due uomini armati si sono presentati al numero 6 di via Nicolas-Appert, dove si trovano gli archivi del giornale. Hanno urlato: “E’ qui Charlie Hebdo?”. Ma si sono resi conto di aver sbagliato indirizzo e hanno proseguito verso il numero 10. Hanno sparato all’incaricato alla portineria, poi sono saliti al secondo piano, dove si trova la redazione. All’interno della redazione è stato un bagno di sangue. I killer, che evidentemente avevano studiato l’azione, sono entrati proprio mentre si teneva la riunione di redazione. Alcuni testimoni, secondo quanto ha detto il capo della procura di parigi , hanno sentito gli aggressori urlare “Allahu akhbar” (“Allah è grande”) e “abbiamo vendicato il profeta”. I killer, inoltre, avrebbero chiamato per nome le vittime. “I due uomini hanno aperto il fuoco e hanno freddato le persone unite per la riunione di redazione e il poliziotto destinato alla protezione del disegnatore Charb, che non ha potuto rispondere al fuoco”, ha raccontato una fonte giudiziaria. Solo una persone è riuscita a nascondersi sotto la tavola, restando illesa. Attorno alle 11.30 allertata da una chiamata, la polizia, si è precipitata, trovandosi faccia a faccia con i killer in fuga.
C’è stato uno scontro a fuoco. I due hanno cercato di fuggire a bordo di una Citroen C3 nera e si sono trovati di fronte a una vettura della polizia. Hanno sparato contro il parabrezza, senza ferire gli agenti. Nella sparatoria, un agente in uniforme di una quarantina d’anni, è rimasto ferito a terra. A quel punto i due uomini sono usciti dalla loro vettura e si sono avvicinati correndo verso il poliziotto che ha alzato le mani e ha chiesto: “Volete uccidermi?” Senza alcuna esitazione, uno dei due killer gli ha sparato alla testa, uccidendolo. Poi si sono avvicinati a un’altra automobile, hanno costretto a scendere il guidatore, rimasto leggermente ferito, e hanno preso la macchina, poi abbandonata presso un parco nel nord-est della capitale. In seguito hanno bloccato un’ulteriore auto e sono fuggiti verso il nord della capitale. Le forze dell’ordine a quel punto hanno perso le loro tracce. Dopo gli spari, un grande numero di agenti di polizia e di ambulanze sono accorse sulla scena. I residenti scioccati sono scesi in strada. E’ cominciata una caccia al commando, che per il momento non ha dato frutti. La capitale è stata posta in allarme rosso, un incremento di un’allerta già alta a causa del conflitto in Siria e del fatto che molti jihadisti del sedicente Stato islamico (Isis) provengono dai paesi occidentali. Un uomo, che ha visto quanto è accaduto, ha parlato della scena di un film. “Li ho visti andar via e sparare. Indossavano maschere. Quella gente era preparata”, ha detto un uomo che non ha fornuito il suo nome. “Dapprincipio – ha aggiunto – avevo pensato che fossero forze speciali impegnate in un’operazione antidroga”. “E’ un attentato terroristico, non vi è dubbio, di una barbarie eccezionale, che ha assassinato giornalisti e poliziotti per colpire al cuore la democrazia e la libertà di espressione, principi che la nostra Repubblica difende”, ha detto il capo dell’Eliseo giunto sul luogo della strage. Francois Hollande ha ricordato che il settimanale era già stato minacciato più volte in passato e che per questo era protetto.
“Siamo in un momento molto difficile, sono stati sventati diversi attentati di recente, e noi puniremo gli autori. Nessuno può pensare di agire in Francia contro i principi di libertà della nostra Repubblica”, ha aggiunto. Da tutto il mondo è arrivato unanime la solidarietà alla Francia. Il presidente Usa Barack Obama, il primo ministro britannico David Cameron, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente russo hanno condannato l’attentato. Il presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha scritto un messaggio a Hollande, nel quale ha parlato di un gesto “vile ed esecrabile, che non colpisce semplicemente un giornale, ma uno dei pilastri sui quali si basa la nostra civiltà, la libertà di stampa”. Anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha annunciato che si recherà in visita all’Ambasciata di Francia a Roma e ha parlato di “orrore e sgomento” per la strage. Espressioni di solidarietà sono arrivate anche dal mondo islamico. Il Consiglio nazionale musulmano francese ha condannato l’attentato, così la Lega araba e il Qatar. Quello di oggi è stato il peggiore attentato in Francia da decenni. Nel 1995 esplose una bomba nella stazione della metropolitana di Paris-Saint Michel, uccidendo otto persone e ferendone 119. Responsabile ne furono i radicali islamici algerini. Inoltre, Mohammed Merah, che si diceva ispirato dal al Qaida, nel 2012 a Tolosa ha ucciso otto persone, tra le quali tre soldati francesi e quattro ebrei (tre bambini e un rabbino). Charlie Hébdo è finita nel mirito degli estremisti islamici doppo aver ripubblicato nel 2006 una serie di caricature di Maometto, originariamente pubblicate dal giornale danese Jyllands-Posten, che fecero infuriare il mondo islamico. Poi nel settembre 2012 Charlie Hebdo pubblicò altre vignette che mostravano Maometto nudo. Il direttore, Charb, viveva sotto la protezione della polizia, dopo aver ricevuto minacce. (Con fonte Afp)