La procura di Bergamo ha chiesto il rinvio a giudizio di una trentina di persone in relazione all’inchiesta sui vertici di Ubi Banca. Fra gli indagati ci sono i banchieri Giovanni Bazoli, la figlia Francesca, l’Ad Victor Massiah ed Emilio Zanetti, accusati fra l’altro di ostacolo alle autorità di vigilanza. In particolare secondo la procura la gestione della banca e le nomine dei vertici avveniva attraverso un’intesa non comunicata a Consob e Bankitalia. Nel dettaglio i Pm Walter Mapelli, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo e il sostituto Fabio Pelosi hanno chiesto il rinvio giudizio per: Ubi Banca, in persona del legale rappresentante pro-tempore e presidente del Consiglio di Gestione Letizia Moratti Brichetto Arnaboldi; Franco Polotti; Andrea Moltrasio; Victor Massiah; Mario Cera; Giovanni e Francesca Bazoli; Enrico Minelli; Flavio Pizzini; Federico Manzoni; Pierpaolo Camadini; Emilio Zanetti; Giuseppe Calvi; Italo Lucchini; Armando Santus; Mario Mazzoleni; Carlo Garavaglia; Italo Folonari; Ettore Giuseppe Medda; Marco Mandelli; Giuseppe Sciarotta; Guido Marchesi; Gemma Maria Baglioni; Enrico Invernizzi; Antonella Bardoni; Rossano Breno; Matteo Brivio; Ettore Ongis; Angelo Ondei; Stefano Lorenzi; Giovanni D’Aloia. “La Procura della Repubblica di Bergamo ha richiesto il rinvio a giudizio dei vertici di Ubi Banca, riconoscendo in toto le nostre ragioni dopo anni di incessante, coraggioso ed encomiabile lavoro della Magistratura e della Guardia di Finanza. In me prevale in questo momento la consapevolezza di avere tenacemente contribuito ad un risultato che cambierà certamente il corso del sistema creditizio italiano a favore delle decine di migliaia di azionisti e soci che hanno perduto i risparmi di intere generazioni a causa di pessime gestioni e di centri di potere dinastici che sembravano, fino ad oggi, intoccabili. Ci auguriamo che gli imputati abbiano il medesimo senso di responsabilità del ex consigliere Gianluigi Gola e dell’ex presidente del Consiglio Polotti, dimettendosi spontaneamente o facendosi da parte spontaneamente per non arrecare ulteriore pregiudizio a Ubi Banca”, ha dichiarato Giorgio Jannone, presidente dell’Associazione Azionisti Ubi Banca.