“Credo ci sia, in materia di politica penale, un filo invisibile che lega la storia di Palermo e il futuro dell’Europa. La lotta al crimine organizzato è sempre stata tra gli obiettivi primari del processo di armonizzazione normativa all’interno dell’Unione Europea e molte delle misure già adottate dall’Ue, come la direttiva di quest’anno sulla confisca degli strumenti e dei proventi di reato, nascono proprio dall’esperienza italiana e soprattutto siciliana”. Lo afferma l’eurodeputata di S&D Caterina Chinnici, componente della commissione giustizia del Parlamento Europeo. “Su questo come su altri temi – ha aggiunto – l’Unione Europea si è sempre mossa con approccio graduale, e spesso i tentativi di intervento si sono scontrati con la paura dei governi di perdere importanti quote di sovranità nazionale. Oggi ha concluso – bisogna continuare a precorrere con determinazione la strada tracciata dalle conclusioni del Consiglio Europeo di Tampere nel 1999”.