Scienza e Tecnologia

Chirurgia a distanza, sempre più attuale e concreta

Intervenire chirurgicamente su un paziente a distanza di chilometri: una ipotesi impossibile ancora solo due anni fa, ma ora sempre più attuale e concreta. IIT ha partecipato alla sperimentazione che Vodafone sta svolgendo a Milano sulla applicazione del 5G contribuendo con la messa a punto delle tecnologie per la Sanità da remoto: una attività che ha visto impegnati i ricercatori del Biomedical Robotics Laboratory di IIT e i cui risultati sono stati presentati – insieme ad altre sperimentazioni – nel corso di una giornata al Vodafone Village. “Il 5G oggi, e in futuro sempre di più, ci permette di ridurre, anzi, di annullare le distanze fisiche mettendoci in uno stesso unico posto dal punto di vista digitale. Quindi l’operatore, o nel caso del nostro robot chirurgico, o l’intelligenza artificiale che guida il robot nel caso del nostro robot assistito, non devono essere più nello stesso posto dove è presente il robot che esegue – spiega Gian Marco Montanari, direttore generale dell’Istituto Italiano di Tecnologia – Questo ci permette di raggiungere delle grandi economie di scala e di scopo; e in un’epoca dove si parla tanto di sostenibilità ci permette anche di ridurre decisamente gli spostamenti: e non c’è niente di più sostenibile”.

Nel corso della presentazione IIT ha eseguito in collaborazione con l’Ospedale San Raffaele il primo intervento in Italia di chirurgia da remoto su rete 5G su un modello artificiale di laringe. “La tecnologia è già a un punto di maturazione molto alto – dice Leonardo de Mattos del Biomedical Robotics Laboratory di IIT – E già possiamo pensare sia al trasferimento a un’azienda sia alla creazione di start up. Gli strumenti oggi si sono comportati benissimo quindi abbiamo avuto anche una prova di affidabilità e robustezza del sistema. Siamo molti contenti e l’esperienza di oggi ci dà ancora una spinta verso un trasferimento tecnologico per l’utilizzo clinico e per migliorare la qualità di vita delle persone”. Il lavoro svolto da IIT e Vodafone sono l’esempio di come lo sviluppo sempre più rapido della tecnologia è reso possibile solo da un nuovo modello di cooperazione e collaborazione tra realtà profondamente diverse.

“Abbiamo imparato che la cosa più importante è che per realizzare la grande potenzialità in termini di trasformazione che 5G ha su tutti i settori e anche sulla Sanità bisogna lavorare in modo molto diverso – conferma Sabrina Maggioni direttore Programma 5G Vodafone Italia – bisogna collaborare, avviare tavoli con dinamiche che non sono quelle tradizionali, bisogna co-creare e bisogna mettere funzionalmente al tavolo tutte le competenze. La seconda cosa che abbiamo imparato è che per riuscire a dare una risposta vera bisogna partire dalla persona, bisogna partire dal paziente, bisogna partire dal singolo e tornare indietro disegnare le nuove soluzioni”. “Le collaborazioni tra aziende e istituti che fanno mestieri diversi è fondamentale – conclude Montanari – perché bisogna fare sistema per produrre un servizio, un prodotto, che alla fine è frutto di tante scienze. Noi ci mettiamo la tecnologia Vodafone ci mette il trasporto e l’archiviazione dei dati, le cliniche con cui abbiamo sperimentato i nostri robot ci mettono i pazienti e il saper fare la chirurgia e all’assistenza”.

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