Una prima novità arriva dai Paesi che hanno effettuato il maggior numero di trattamenti: gli Stati Uniti (4.064.571 interventi, 20,1% del totale) si confermano al primo posto seguiti a distanza dal Brasile (2.058.505, 10,2%). Terzo il Giappone – dove si terrà nell’ottobre 2016 il prossimo congresso Isaps – con 1.260.351trattamenti davanti alla Corea del Sud (980.313). “I Paesi asiatici sono oggi una delle realtà in maggiore crescita, quelli che anche dal punto di vista economico hanno risentito meno della pesante crisi”, prosegue Campiglio. L’altra tendenza che emerge dai dati Isaps è l’aumento della presenza maschile negli studi medici dei chirurghi plastici. Pur essendo il mondo della bellezza ancora dominato dalle donne, gli uomini arrivano infatti a rappresentare il 13,7% dei pazienti (il 14,5% se si parla di solamente di chirurgia estetica). Sul fronte delle procedure chirurgiche più richieste al mondo, la presenza dei Paesi asiatici ha condizionato i primi tre posti: la blefaroplastica (1.427.451) ha infatti superato la liposuzione (1.372.901), l’aumento del seno (1.1.348.197); quarto il lipofilling (trapianto di grasso autologo 965.727) e quinta la rinoplastica (849.445). Aggiunge il consigliere Aicpe: “Ci troviamo davanti a canoni di bellezza sempre più globalizzati”. Per quanto riguarda la medicina estetica, il botulino rimane il re incontrastato a livello mondiale con quasi 5 milioni di trattamenti.