Cicchitto ha le idee chiare: sciogliere Ncd e aggregare nuovo centro alleato con Pd
OCCHIO ALLA POLTRONA L’ex berlusconiano di ferro: “Chiedere al partito di uscire dal governo è una linea suicida, nel migliore dei casi motivata solo da ragioni ideologiche per nulla condivisibili”
Sciogliere Ncd, aggregare tutte le formazioni centriste che sostengono il governo Renzi e costruire “un nuovo centro” alleato del Pd in una posizione – a quel punto – non più subalterna. E’ la proposta che Fabrizio Cicchitto lancia in un’intervista a un quotidiano. “Finora Renzi ha evitato qualunque sistemazione politico-culturale complessiva della sua posizione – spiega Cicchitto – però se andiamo al nocciolo di quello che sta facendo diciamo che finalmente si afferma nel Pd una posizione di stampo blairiano che rappresenta il massimo della rottura rispetto alla Ditta. In una situazione di questo tipo, cosa dovrebbe fare il centro che già oggi collabora con Renzi: abbandonare il campo e seguire Berlusconi in quell’intreccio di populismo lepenista e di familismo nostalgico che oggi caratterizza questo centrodestra? Io dico: il nuovo centro destra deve entrare nell’ordine di idee che il suo nome è cambiato nella sostanza politica e deve cambiare nella forma”.
Dunque “sto dicendo non solo che deve cambiare nome perché adesso è l’ora di costruire un nuovo centro. Ma anche che esso deve allargarsi a tutte le forze politiche parlamentari che finora frantumate e divise hanno sostenuto Renzi certamente in condizioni di subalternità. Visto che Renzi è una cosa e il Pd è un’altra non credo che esistano le condizioni che queste forze entrino nel Pd, ma invece devono aggregarsi autonomamente, darsi una veste politica e culturale, avere anche una posizione contrattuale, e quando è necessario conflittuale, e anche con Renzi e col Pd ed esprimere anche un salto di qualità imposto dalla situazione. In tempi ragionevoli ma rapidi vanno superate tutte le sigle esistenti e va posto in essere un processo di rifondazione politico e culturale tale da unificare un campo che finora qualcuno, compresi alcuni renziani, ha trattato come ‘un volgo disperso che nome non ha’”. In ogni caso, “chiedere al Ncd di uscire dal governo con questa legge di stabilità che va al di là delle tradizionali divisioni centrodestra-centrosinistra ma è tutta funzionale alla crescita e che per questo è contestata dalla sinistra del Pd significa proporre al partito una linea suicida, nel migliore dei casi motivata solo da ragioni ideologiche per nulla condivisibili”.