L’Alitalia intende ricorrere alla cassa integrazione straordinaria per 1.358 addetti, di cui 311, tutti del personale di terra, a zero ore. E’ quanto ha riferito il segretario nazionale della Filt Cgil, Nino Cortorillo, al termine dell’incontro con l’azienda al ministero del Lavoro. “Per quanto riguarda il personale navigante la Cigs e’ a rotazione, da un massimo di 5 giorni al mese a un minimo di 1,5 giorni, e riguarda 190 piloti e 340 assistenti di volo. Per il personale di terra – ha spiegato il dirigente – la cassa riguarda 828 addetti. Alcuno settori come il check-in e il ‘ground’ non prevedono cassa integrazione a zero ore, mentre in altri settori e in misura molto diversa l’azienda vorrebbe mettere in cassa integrazione a zero ore 311 dipendenti. In linea di massima – ha aggiunto il dirigente sindacale – la proposta non ci sembra accettabile, visto che la cassa integrazione a zero ore concentrata in alcuni settori si tradurrebbe in esuberi veri e propri. Comunque faremo un approfondimento con due incontri a cui parteciperanno le rappresentanze sindacali e aziendali lunedi’ 12 e martedi’ 13 per arrivare alla conclusione tra il 16 e il 19 del mese. D’altronde l’azienda puo’ ricorrere ala cig anche senza un accordo sindacale”. Sulla stessa linea il segretario generale della Uil trasporti, Claudio Tarlazzi, ha fatto presente che “la prossima settimana si cerchera’ di fare tutto il possibile perche’ occorre annullare la casa integrazione straordinaria a zero ore”. Per il segretario nazionale della Fit-Cisl, Emiliano Fiorentino, sui numeri forniti dall’Alitalia “bisogna ragionare e lavorare di piu’ perche’ passi il messaggio chiaro che l’Alitalia deve trovare un acquirente che la rilanci nella sua totalita’”. “Evitare di collocare a zero ore (il Cigs) sarebbe il primo messaggio forte in questa direzione”.