In Cina è cambiata la sensibilità verso gli animali da compagnia. Ne è una dimostrazione la forte crescita registrata nelle cliniche veterinarie per la cura di cani e gatti. Per quelli vittime di paralisi oggi l’ultima frontiera è l’agopuntura. Il bulldog Danjiao si lascia scappare un piccolo guaito mentre il dottore gli infila un ago nella schiena. Siamo in una clinica veterinaria di Shanghai dove i medici tentano di rimettere in piedi gli amici a quattro zampe che, come “Mei Mei”, non camminano più per incidenti o malattie degenerative. “Sentirà un po’ di dolore, ma lo facciamo per aiutarla” spiega la proprietaria del cane. “All’inizio l’agopuntura fa male, ma dopo passa”.
In Cina, la medicina tradizionale è diventata una valida alternativa all’eutanasia, una sorte che attende molti di questi animali afflitti da danni al midollo spinale o al sistema nervoso. “E’ difficile per la medicina occidentale trattare la paralisi alle gambe – spiega Jin Rishan, specialista in medicina tradizionale cinese per animali – l’agopuntura funziona bene. Nella maggior parte dei casi gli animali riescono a tenersi in piedi dopo il trattamento”. Lo sviluppo della ricerca in questo campo è un riflesso del cambio di sensibilità diffuso verso cani e gatti. “Prima i cinesi non avevano idea di cosa fosse un animale da compagnia, ma ora sono sempre più presenti nelle case. E le famiglie si prendono sempre più cura di loro”.