Politica

Cina mercato strategico per Italia, si rafforza cooperazione. Domani Gentiloni a Pechino

La Cina, con una classe media in continua espansione, può diventare un mercato sempre più importante per l’Italia. Per questo domani il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il premier cinese Li Keqiang rinnoveranno, a Pechino, il piano d’azione per l’approfondimento della cooperazione economica, commerciale e finanziaria a valere per il periodo 2017-2020. Il primo piano, promosso nel 2014 da Matteo Renzi, valeva fino al 2016. Del resto proprio Gentiloni, che domani dopo il primo ministro vedrà il presidente cinese Xi Jinping, come ministro degli Esteri, lanciò la strategia “Road to 50” per rafforzare il partenariato strategico tra i due Paesi e incrementare la cooperazione in settori in cui esistono forti complementarietà: sanità e farmaceutico, agroindustria e sicurezza alimentare, tecnologie verdi, urbanizzazione, aviazione e aerospazio. Per questo, entro il 2017, in Cina sono previste anche le visite del ministro degli Esteri Angelino Alfano, del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, della ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli mentre in Italia arriverà il segretario del Comitato del Partito comunista di Shanghai (e membro del Politburo) Han Zheng.

La nuova Via della Seta, ha detto Gentiloni stamani al “Belt and Road Forum” è “una sfida per l’Europa” e avrà successo nella misura in cui “le economie dei Paesi diverranno più libere e diversificate, e le barriere commerciali ridotte”. Con l’Italia che può contare su una “posizione privilegiata” al “centro del Mediterraneo” e un “grande potenziale su porti e logistica”. Con 250 milioni di cittadini mediamente benestanti ipotizzati per il 2022, la Cina diventerà infatti il più grande mercato mondiale dei beni di consumo. Già nel 2015 con 109 milioni di consumatori adulti, la classe media cinese ha superato per la prima volta quella degli Stati Uniti. L’obiettivo delle autorità cinesi è quello di assicurare una crescita qualitativa, trainata da innovazione e consumi interni, con tassi di espansione del Pil stimati ufficialmente da qui al 2020 (anno di conclusione del tredicesimo programma di sviluppo socio-economico) tra il 6,5 e il 7% all’anno. E’ in atto anche un processo di trasformazione interno con la popolazione che sempre più lascia le zone rurali: dal 2013 la popolazione nelle città (oggi il 56% del totale) ha superato per la prima volta quella delle campagne e nei prossimi 10 anni la previsione è che altri 100 milioni di contadini lascino le aree rurali. Già oggi, inoltre, la Cina conta 600 milioni di persone connesse quotidianamente a Internet, per informarsi, fare acquisti, comunicare. Un mercato potenziale in crescita, dunque, per le aziende italiane. E infatti proprio stamani a Pechino si svolge anche un forum bilaterale riservato alle Pmi, con aziende italiane e cinesi impegnate in incontri B2B. Il “China-Italy Sme investment and trade forum” è organizzato dal Business Forum Italia-Cina, costituito sotto l’egida dei due governi e co-presieduto da Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo e Ceo di Pirelli, e Tian Guoli, presidente di Bank of China. Sono 70 le Pmi italiane coinvolte, che hanno l’opportunità di svolgere mediamente 5 incontri con le controparti.

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