Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con le loro famiglie a l’Asinara nel 1985. La loro amicizia, le loro diversità, le paure, i pensieri, ma anche gli scherzi e i momenti di svago. E’ un ritratto intimo dei due giudici quello che dà il film “Era d’estate”, di Fiorella Infascelli, evento al cinema il 23 e 24 maggio, nell’anniversario dei 24 anni dalla strage di Capaci. A dare il volto a Falcone e Borsellino sono Massimo Popolizio e Giuseppe Fiorello e il film racconta la loro estate insieme sull’isola, una convivenza nella piccola foresteria, sorvegliati a vista, quando furono costretti a partire all’improvviso da Palermo per la minaccia di un attentato contro di loro e i familiari da parte di Cosa Nostra. L’attesa delle carte su cui stavano lavorando, l’ordinanza del famoso “maxi-processo”, gli permise di stringere un legame più stretto e di assaporare in un certo modo quell’esilio forzato.
Fiorella Infascelli: “Conoscerli in un lato più intimo e poiché nessuno conosce il lato così spiritoso e ironico di Falcone e Borsellino e nessuno conosce bene Francesca Morvillo e Agnese Borsellino, quanto erano importanti per questi due uomini e quanto lo sono state, la loro forza”. Le due donne nel film sono Valeria Solarino e Claudia Potenza: “La cosa emozionante era andare tutti i giorni sul set nel posto dove davvero avevano passato quei giorni, questa foresteria dove avevano dormito, litigato, avuto paura e si erano divertiti a un certo punto”. Per Beppe Fiorello la foto sulla locandina del film, scattata sul set durante una pausa, è significativa: “Mi ricorda la loro impostazione di vita e di lavoro: loro lavoravano così, seriamente ma non si prendevano troppo sul serio, pur lavorando su una cosa che avrebbe cambiato le sorti del Paese”.