Cinema, ”Premonitions” con Hopkins e Farrell. Gara di premonizioni e bravura (video)

Un thriller ad alta tensione che dietro la caccia a un serial killer nasconde temi come la malattia, destino e eutansasia: è “Premonitions”, nei cinema dal 12 novembre, interpretato da Anthony Hopkins, Colin Farrell, Abbie Cornish, Jeffrey Dean Morgan, diretto dal giovane regista brasiliano Afonso Poyart. Quando due agenti dell’FBI si trovano di fronte a una serie di omicidi inspiegabili, chiedono aiuto ad un ex collega in pensione, interpretato da Hopkins, che risolve i casi grazie e delle inspiegabili premonizioni. I suoi poteri lo porteranno sulle tracce del serial killer, che, a sorpresa, ha un dono simile al suo, che utilizza con un fine ben preciso. Farrell ha spiegato: “Il film ha diversi ingredienti, come la relazione emotiva tra i personaggi, questo presentimento che trapela in ogni fotogramma del film, questa sensazione che qualcosa di brutto stia per accadere. Le persone lottano per cercare di sapere cosa succede dietro le quinte, gli omicidi che si stanno svolgendo, e cercano anche di capire le loro vite in relazione a se stessi e agli altri. Soffriranno tutti”.

“Premonitions” è un mix di azione e forte impatto emotivo, realizzato con una grande forza visionaria.Il grande Hopkins, a proposito di quest’avventura, ha affermato: “Ho trovato questo regista brasiliano decisamente visionario, se così si può dire, è molto bravo con le immagini. Lavorare con Colin non è difficile: è un tipo ossessivo, proprio come me… “Da un certo punto in poi la pellicola diventa una vera e propria gara a due tra i personaggi di Hopkins e Farrell, e quest’ultimo ha confessato: “Sinceramente la cosa più emozionante del film è stata avere l’opportunità di lavorare con Anthony, che adesso chiamo Tony… Potevo mandargli una mail anche alle 3 di notte, sdraiato così sul cuscino e lui subito rispondeva. E’ come se avesse sempre il dito sul grilletto. E’ davvero divertente. Non succede con molti attori: prende le cose molto sul serio, ma nello stesso tempo non è mai pesante, né troppo serioso”.

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