Cronaca

Cioccolato d’alta quota, i consigli del maitre chocolatier

La sua cioccolateria è incastonata tra le maestose montagne del massiccio del Monte Bianco. Per chiunque passi da La Thuille, il paesino più occidentale della Valle D’Aosta, Chocolat è una tappa obbligatoria. Nel suo laboratorio artigianale, Stefano Collomb, cresciuto a burro, zucchero e cioccolato, trasforma ogni giorno il cibo degli dei nelle forme che la fantasia e la conoscenza gli suggeriscono, portando avanti la tradizione pasticcera di papà Umberto: “La mia passione per il cioccolato è nata veramente tanti anni fa – dice Collomb – Avevo poco più di 14 anni e dopo una gita a Parigi all’attuale salone del cioccolato abbiamo scoperto questo alimento e da lì è partita la nostra avventura”. Nelle infinite declinazioni che il cioccolato assume nelle sue mani, ce n’è una che è frutto, è il caso di dirlo, di un incontro: quello con le prugne della California, un ingrediente che siamo abituati a considerare più sano e nutriente e un po’ meno goloso. Ma che invece può riservare sorprese al palato: “Trovo che sia un prodotto che si sposa molto bene col cioccolato, è molto versatile e ha molti utilizzi. Trovo che sia molto buono col cioccolato fondente ma anche con il latte – prosegue il maitre chocolatier – Per me è stata una piacevole sorpresa utilizzare questo prodotto”. Grazie alla collaborazione iniziata circa un anno fa con il California Prune Board, nella vetrina di Chocolat sono arrivate 5 nuove creazioni frutto di un matrimonio felice con altri prodotti di eccellenza del nostro territorio.

“Le prugne della California le abbiamo abbinate con l’aceto balsamico di Modena – conferma – con la gelatina a base di prugne, con le nocciole Piemonte Igp, con l’olio extravergine del Garda e con il nostro cioccolato. Da questi abbinamenti sono nati 5 cioccolatini: Lily, Trilli, Sinfonia, Sogno e Anais”. La sapiente lavorazione del cioccolato di Stefano Collomb, nonostante l’aria umile con cui lo racconti, non è solo un piacere per chi si trova a passare dalla sua pasticceria, ma è anche valsa a La Thuille il titolo di città del cioccolato. A lui infatti si deve la creazione di un sorta di torta, da 350 grammi a base di cioccolato al latte, gianduia e nocciole del Piemonte Igp: “Abbiamo ricevuto questo riconoscimento nel 2009 grazie a un prodotto di nostra produzione che è la Tometta di La Thuille – racconta Collomb – Come è nato? E’ nato un po’ per caso, avevamo avanzato del ripieno e lo avevamo messo in una scodella e tirandolo fuori aveva preso questa forma che ricorda il formaggio d’alpeggio e così è nata questa idea che abbiamo portato avanti fino poi alla registrazione del marchio del nostro cioccolatino”. La cioccolateria Collomb, qui a La Thuille, non è solo una istituzione per clienti abituali e turisti occasionali. Il suo cioccolato, e soprattutto il suo gelato al miele con frutti di bosco appena raccolti, sono stati spesso la pausa golosa per ospite eccellente, Giovanni Paolo II, che poco distante da La Thuile passava alcuni giorni di vacanza.[irp]

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redazione