Grazie alla sua prontezza di riflessi e alla sua generosità ha salvato la vita al fratellino di sette anni ed è riuscito a sopravvivere, per circa 16 ore, sepolto da metri di pietre e calcinacci, al buio. E’ lui il vero eroe del sisma che ha scosso Ischia, provocando danni, feriti e la morte di due donne. Ciro ha solo 11 anni, ma rifugiandosi sotto a un letto e tirando a sé il fratello ha permesso la loro sopravvivenza. Un materasso li ha protetti e un bastone ha dato la possibilità di segnalare la loro presenza ai soccorritori che erano sulle loro tracce. Per ore, i vigili del fuoco li hanno tenuti svegli, dissetati con dell’acqua e promesso ricompense una volta usciti da quel cunicolo oscuro. I bambini hanno tenuto duro anche se, lo stesso Ciro, ha più volte chiesto di non essere lasciato solo, con il terrore di andare incontro alla morte. I tre fratellini: Ciro, il primogenito, Mattias e Pasquale di appena sette mesi sono “miracolosamente sani”, come hanno riferito i sanitari dell’ospedale Anna Rizzoli di Lacco Ameno, e potranno tornare dai propri cari al più presto.
La loro casa, una palazzina di tre piani a Casamicciola, si è sbriciolata ma tutti e tre sono sopravvissuti senza riportare ferite: solo una piccola frattura a un piede per Ciro e lievi traumi per il secondogenito. I soccorritori, che non si sono arresi un attimo, hanno così garantito un “miracolo” che ha dato speranza agli ischitani ancora sotto choc per quello che è accaduto nella serata di ieri. Una scossa del quarto grado della scala Richter ha gettato scompiglio e morte sull’isola verde, in questi giorni presa d’assalto da vacanzieri e villeggianti. Turisti che, dopo lo spavento, hanno letteralmente assaltato i porti per tornare sulla terraferma. Traghetti e aliscafi, infatti, sono stati affollatissimi per tutto il giorno riportando a Napoli e a Pozzuoli chi è voluto scappare da hotel, resort, case di vacanze e strutture termali. Una decisione definita dagli operatori del settore “immotivata” dal momento che quasi tutti gli impianti ricettivi non hanno subito danni eclatanti. Intanto, il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, arrivato alla buon’ora a Ischia, ha parlato di 2.600 sfollati e, in conferenza stampa, ha spiegato che almeno 200 persone saranno accolte nelle camere di hotel dell’isola.
Sono state 42, invece, le persone ricorse alle cure dei sanitari presso l’ospedale Anna Rizzoli, 15 delle quali ancora ricoverate per ferite e traumi non importanti. Tra queste anche una donna che ha dato alla luce una bambina. L’unico ferito grave, ancora in prognosi riservata, è stato trasferito nella notte al Cardarelli di Napoli in eliambulanza. Per due donne, purtroppo, non c’è stato nulla da fare: sono morte colpite dai crolli: la 59enne di Barano, Lina Balestrieri, uccisa mentre si stava recando in chiesa e la 65enne Marilena Romanini, turista residente nelle Marche che era ospite di alcuni amici. Mentre si contano i danni e si piangono le due vittime monta la polemica circa la gravità dei danni generati sull’isola da una scossa tellurica definita dai geologi e dai sismologi “moderata”. Un’intensità che non giustificherebbe la distruzione e i decessi avvenuti in queste ore. E saranno le successive verifiche tecniche ad accertare se le palazzine crollate fossero o meno state costruite abusivamente. Sull’argomento non si è pronunciato neanche il numero uno della Protezione civile secondo il quale “molte case sono state realizzate con materiale scadente e senza rispettare le norme antisismiche”.