“L’intervento di precisazione dell’Assessora Regionale ai Beni culturali a proposito del provvedimento di riesame degli incarichi ai Sovrintendenti lascia più dubbi di quelli che si sforza di chiarire”. Lo dice la parlamentare PD, Marika Cirone. “A seguito del vespaio di polemiche e interrogativi suscitato dal provvedimento, – spiega – l’Assessora si affanna a distinguere le sue “funzioni di mero indirizzo politico” da quelle amministrative di competenza del suo Dirigente Generale, quasi a rappresentarsi “vittima “dell’autonomia gestionale e con il chiaro intento di allontanare da se’ l’amaro calice delle critiche. Il tentativo, però, non può riuscirle. Infatti il tema dei diversi ruoli, che certo offre delle suggestioni e non può risolversi con la capitolazione dell’uno o dell’altro, – continua – non esenta la parte politica dal soppesare i danni sopravvenienti alle collettività a seguito di un provvedimento assai discutibile, soprattutto quando il risultato immediato è congelare l’attività delle sovrintendenze, rallentandone e frustrandone l’operatività”. Per la Crirone, è una “questione politica di prima grandezza, questa, rispetto alla quale doveroso sarebbe stato l’intervento preventivo dell’Assessora, che tra l’altro, se ci fosse stato, avrebbe evitato alla Sicilia di finire sulla stampa nazionale e internazionale ancora una volta con il volto sfregiato di una terra senza regole. Ascolti l’Assessora le voci allarmate di intellettuali come Settis e Sgarbi, di associazioni culturali e ambientaliste che nei territori, come a Siracusa, interpretano l’interruzione di percorsi utilmente avviati come una ulteriore insidia ai danni del nostro inestimabile patrimonio storico, archeologico, paesaggistico, – conclude Cirone – ascolti e dia serenitá a professionalità e uffici imbrigliati in una vicenda da archiviare subito, pena l’ulteriore perdita di credibilità delle Istituzioni.