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Cisl contro i referendum Cgil: “No a soluzioni rischiose”

La Cisl prende posizione: sui referendum su lavoro e cittadinanza promossi dalla Cgil deciderà a breve, ma il giudizio è già netto. “Non sono la strada giusta”, taglia corto il sindacato di Daniela Fumarola. In un volantino diffuso online e pronto a invadere le sedi territoriali, la confederazione boccia i quattro quesiti su Jobs Act e appalti. “Soluzioni parziali, rischiose, persino dannose”, è il verdetto.

Niente nostalgie del passato per la Cisl: “Il lavoro non si difende guardando indietro”. Altro che referendum, meglio dialogo e contrattazione. Sul Jobs Act, il sindacato smonta un mito: abrogare il contratto a tutele crescenti non riporterebbe l’articolo 18. “Falso”, si legge nel volantino. Si tornerebbe alla legge Fornero del 2012, con indennità ridotte: 24 mensilità contro le 36 attuali. “Un referendum mal posto che potrebbe danneggiare i lavoratori”, avverte la Cisl.

Precarietà e indennizzi: “Serve altro”

Sulla precarietà, la linea è chiara: “Non si elimina con un voto”. La Cisl punta su contratti più forti e regolati. E sugli indennizzi per i licenziamenti nelle piccole imprese? Il quesito Cgil vuole abolire il tetto di 6 mensilità, ma non garantisce aumenti reali. “Incompleto”, sentenzia il sindacato. “Ci vuole una riforma seria, non solo un taglio al massimo”. Quanto alla sicurezza negli appalti, niente referendum: “Bastano più controlli e prevenzione”.

Lavoro fragile, la sfida del futuro

La Cisl guarda oltre: il mercato del lavoro cresce, ma è fragile. Non è solo questione di contratti precari, in calo, ma di settori a bassa produttività e salari stagnanti. Aggiungiamoci abbandono scolastico, poca partecipazione di donne e giovani e imprese a caccia di personale qualificato. La risposta? Uno “statuto della persona” con al centro reddito, formazione e tutele.

Formazione e contrattazione in pole position

Stop alla difesa del posto fisso, sì a continuità occupazionale e transizioni protette. Orientamento scolastico da rilanciare, riforme Pnrr da correre – asili, scuole, Its – e apprendistato duale da rendere stabile. La formazione continua? Indispensabile per digitale e intelligenza artificiale, con fondi interprofessionali e imprese in prima linea.

E ancora: politiche attive da potenziare con centri per l’impiego, programma Gol e piattaforma Siisl. Incentivi mirati ai più deboli, contrattazione aziendale e territoriale per far crescere i salari e redistribuire la produttività. “La partecipazione va approvata”, insiste la Cisl. Altro che referendum: il futuro del lavoro passa da qui.

Pubblicato da
Enzo Marino