Economia

Cisl, è l’ora di Luigi Sbarra. Da domani sarà il nuovo leader

Domani, nella cornice del Palazzo dei congressi dell’Eur, Annamaria Furlan lascerà la guida della Cisl all’attuale segretario generale aggiunto Luigi Sbarra. Una lunga carriera nel sindacato, 61 anni, nato a Pazzano, piccolo comune della Locride in provincia di Reggio Calabria, Sbarra sarà eletto dai 201 componenti del consiglio generale diventando il nuovo leader della seconda organizzazione dei lavoratori con oltre 4 milioni di iscritti.

A formalizzare la proposta sarà l’uscente Furlan, che già diversi mesi fa aveva annunciato di non ricandidarsi al congresso confederale, il cui iter inizierà a giugno nei luoghi di lavoro e nei territori per poi concludersi con l’assise in programma a dicembre. La scelta di Sbarra risale però al 28 marzo 2018, quando la stessa Furlan indicò il sindacalista calabrese come suo vice. Per sette anni leader della Cisl, eletta dal consiglio generale l’8 ottobre 2014 con 194 voti su 200, Furlan ha ufficializzato il suo addio al comitato esecutivo il 16 febbraio scorso proponendo Sbarra come suo successore.

Il parlamentino della Cisl sarà chiamato anche ad eleggere la nuova segreteria. Ai lavori saranno presenti come ospiti i segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. Sbarra si troverà subito a gestire dossier ai quali sta comunque lavorando da mesi al fianco di Furlan: blocco dei licenziamenti, riforma degli ammortizzatori sociali, politiche attive del lavoro, piano vaccini, recovery plan, pensioni e scuola. Senza dimenticare le vertenze in aziende strategiche come Alitalia ed ex Ilva.

Il nuovo segretario generale della Cisl sarà inoltre attento a temi a lui cari come contrattazione, rappresentanza, salario minimo legale cui si è sempre opposto, lavoro digitale e su piattaforma e smart working. Uno di primi impegni legati alla pandemia sarà anche il lavoro che porterà avanti con Cgil, Uil e Confindustria per aggiornare i protocolli sulla sicurezza per consentire la continuazione o la ripartenza delle attività produttive. Il debutto da leader dovrebbe essere già questa settimana al tavolo con il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, del quale ha apprezzato il metodo di confronto con le parti e il cronoprogramma su ammortizzatori e blocco dei licenziamenti che terminerà a fine mese.

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