Economia

Cisl, serve unica regia per lo sviluppo in Sicilia

Strade e autostrade inefficienti, collegamenti ferroviari fermi da anni o inadeguati, progetti da avviare e finanziare sulle infrastrutture principali, opere cantierabili in attesa, che se realizzate, darebbero lavoro e nuovo slancio alle infrastrutture dei territori e dunque una nuova possibilità di sviluppo per i territori di Palermo e Trapani, il Distretto Nord occidentale dell’Isola. Pesca, cultura, industria agroalimentare, luoghi dalla grande attrattiva per i visitatori, flussi commerciali via mare, sono le ricchezze di questo territorio dalle grandi potenzialità che però risultano poco sfruttate a causa, proprio, della difficoltà a collegare le due province , con mezzi adeguati che non si basino solo sul trasporto su gomma e che non siano lasciati solo all’iniziativa dei singoli viaggiatori, e della mancanza di sinergie e strategie integrate fra le infrastrutture dei due territori. Da qui la proposta della Cisl Palermo Trapani secondo la quale serve un “vero coordinamento prima di tutto regionale finora mancato, e poi nazionale per indirizzare la programmazione dei fondi europei e nazionali, verso obiettivi strategici”.

“Proprio le loro grandi potenzialità in comune, le due province, il palermitano e il trapanese devono essere considerate un unico territorio da ampliare e potenziare – ha spiegato Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani (foto) – . Una realtà che deve mettere insieme Regione, comuni, associazioni industriali e società che gestiscono le infrastrutture, con un coordinamento statale, per sfruttare al meglio le risorse europee nazionali e regionali, e programmare insieme opere e progetti usando risorse e strumenti come ad esempio il Patto per il Sud, in un senso unico: lo sviluppo del Distretto Nord occidentale dell’isola. Anche i due aeroporti di Palermo e Trapani, sempre secondo al dirigente sindacale, “devono avviare una intensa collaborazione fino alla creazione di un unico Polo aeroportuale della Sicilia occidentale, evitando così la concorrenza tra i due scali orientandosi su rotte e tipologie di vettori (low cost) diverse”.

I SINDACI Dal sindaco di Trapani la conferma dell’importanza di fare sistema fra i due territori per rilanciare lo sviluppo. “Trovo inutile le polemiche – ha detto Vito Damiano -. Non c’è nessuna concorrenzialità fra i due territori, ma ciò che manca semmai è un vero coordinamento per usare al meglio gli investimenti su infrastrutture, turismo, dal punto di vista strategico. Servono collegamenti ferroviari, servono strade, collegare i porti e gli aeroporti , una collaborazione fra aeroporti, ma bisogna andare al di la della sigla dei patti , bisogna essere tutti convinti della giustezza delle nostre idee e renderle concrete”. Per il sindaco di Palermo Leoluca Orlando “senza dubbio si sente l’esigenza di un cambio culturale, prendere atto che quello di cui abbiamo bisogno è fare squadra, muoversi insieme, e per farlo dobbiamo parlare la stessa lingua. Credo sia importante fare un patto sul tempo delle opere”.

CONFINDUSTRIA Serve una governance e tagliare i ritardi burocratici, ha ribadito anche il presidente di Confindustria Palermo Alessandro Albanese. “Troppo spesso gli intoppi burocratici rallentano imprese e progetti infrastrutturale, se dobbiamo attendere due, tre anni per autorizzazioni come il Via vas ,non si può programmare lo sviluppo. Bisogna realizzare strade e collegamenti efficienti, i turisti patiscono questo forte gap ed è ciò che purtroppo ricordano di più della Sicilia. Ma per pianificare serve un coordinamento fra tutti gli attori interessati, finora mancato”. D’accordo il presidente di Confindustria Trapani Gregorio Bongiorno. “Per collegare davvero gli aeroporti e porti di Palermo e Trapani servono piani industriali, impegniamoci in tal senso per poter pianificare il futuro di queste province. A livello viario, Trapani risulta in una statistica nazionale al ventitreesimo posto, ora è chiaro che guardando la realtà i fatti sono diversi. Ad esempio sulla statale 113 in direzione Balata di Baida c’è un cumulo di terra, ben tre metri cubi da anni nessuno li rimuove e la circolazione è limitata. Un esempio di lavori fermi che bloccano la viabilità”. Red. Eco.

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