Coccarde tricolori in tribunale: la protesta dei magistrati riaccende lo scontro col governo

Gasparri (Fi) ha attaccato duramente la posizione dell’Anm, esortando le toghe a revocare lo “sciopero eversivo”

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Un gesto simbolico che ha il sapore di una sfida istituzionale. Indossare la coccarda tricolore in ogni aula di giustizia, da oggi fino allo sciopero del 27 febbraio: è la decisione con cui l’Associazione nazionale magistrati (Anm) risponde alla riforma sulla separazione delle carriere, scatenando una tempesta politica. La risposta delle forze di maggioranza non si è fatta attendere, con accuse di “militanza” e inviti a revocare quello che viene definito uno “sciopero eversivo”.

La condanna di Forza Italia

Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, ha attaccato duramente la posizione dell’Anm, esortando i magistrati a revocare lo “sciopero eversivo” e suggerendo sarcasticamente di indossare coccarde rosse per “confermare la natura di avanguardia militante della sinistra”. Ha criticato la richiesta del presidente Anm Cesare Parodi di ritirare la riforma, ribadendo: “Il Parlamento eletto è sovrano; i magistrati sono funzionari dello Stato”. Il deputato FI Enrico Costa ha rincarato: “Scrivano sulle coccarde a quale corrente appartengono, così i cittadini sapranno per chi protestano”.

L’appello al dialogo di Noi Moderati

Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, ha usato toni concilianti, aprendo al dialogo con l’Anm ma difendendo la riforma come “essenziale per il rinnovamento dell’Italia”. Ha invitato i magistrati a cancellare lo sciopero come “segno di disponibilità”, sottolineando la necessità di evitare conflitti istituzionali.

Contesto della riforma

La riforma contestata punta a separare le carriere giudiziarie, misura che i sostenitori giudicano necessaria per garantire imparzialità. L’Anm, però, la considera una minaccia all’indipendenza della magistratura, da qui lo sciopero – azione rara che segnala determinazione. La coccarda tricolore, storicamente legata all’Unità d’Italia, diventa così il simbolo della difesa dell’unità giudiziaria.

Lo stallo riflette un equilibrio di poteri fragile. Con l’Anm che mobilita l’opinione pubblica e il governo che rifiuta di retrocedere, lo sciopero del 27 febbraio potrebbe segnare una svolta. La leadership di Parodi affronta il primo banco di prova, mentre l’esito influenzerà non solo il destino della riforma, ma anche i rapporti tra magistratura e politica.

Mentre i magistrati si preparano a esporre il tricolore, il Paese osserva se il simbolismo si tradurrà in mediazione o approfondirà la frattura. Con lo sciopero in avvicinamento e i toni sempre più accesi, la strada per una soluzione appare incerta, confermando l’alto rischio dello scontro sulla giustizia.