Cronaca

Il Codacons non ferma referendum, da Cassazione e Consulta inammissibile ricorso

Il Codacons non ferma il referendum, indetto per l’imminente 4 dicembre, sulle riforme costituzionali volute dal governo Renzi. La Cassazione e la Consulta con due verdetti quasi sincroni hanno dichiarato “inammissibili” i ricorsi dell’associazione dei consumatori ritenendola in un caso priva di rappresentanza del corpo elettorale, e nel secondo priva dell’investitura di rappresentanza dei poteri dello Stato e quindi non in grado di sollevare conflitto di attribuzione – per invasione della sfera di competenza – davanti alla Corte Costituzionale. In particolare, le Sezioni unite della Cassazione hanno bocciato il ricorso del Codacons contro il quesito referendario e l’ordinanza dell’Ufficio centrale per il referendum che avevano dato il via libera alla convocazione delle urne. Tale ordinanza, hanno stabilito le Sezioni unite, non ha natura di atto giurisdizionale e quindi non può essere impugnata e contestata, “men che mai dinanzi alla corte di Cassazione” di cui l’Ufficio per il referendum “costituisce una articolazione interna”.

Il Codacons chiedeva di annullare per eccesso di giurisdizione le due ordinanze. In sostanza, secondo l’associazione dei consumatori l’Ufficio centrale, occupandosi del quesito, avrebbe superato i limiti della propria giurisdizione invadendo la sfera del governo. Una tesi che era stata fermamente respinta dalla stessa Procura della Suprema Corte tramite la requisitoria del Pg Riccardo Fuzio che aveva chiesto di cestinare il reclamo del Codacons per la sua totale e manifesta infondatezza. Nella sentenza depositata oggi, le Sezioni unite hanno spiegato che l’Ufficio centrale per il referendum non ha il compito di “accertare l’avvenuta violazione di doveri e obblighi” né di “comporre un contrasto” tra parti contrapposte; e neppure quello di “dare certezza definitiva a una situazione giuridica autonoma che la richieda” o di “gestire specifici e distinti interessi”. L’ordinanza che ammette il referendum – spiegano gli ‘ermellini’ – “è immediatamente funzionale al decreto del Presidente della Repubblica” di indizione del referendum e si qualifica come “definitiva” e l’Ufficio centrale svolge un ruolo ‘neutro’. Quanto alla decisione della Corte costituzionale, il ricorso del Codacons è stato dichiarato inammissibile perchè il ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato era stato presentato da un soggetto privo dei necessari requisiti non essendo l’associazione dei consumatori dotata di “funzioni costituzionalmente rilevanti”, ha spiegato la Consulta nelle motivazioni del suo verdetto depositato nel pomeriggio.

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redazione