La Fracci arriva sul grande schermo in 150 cinema italiani il 13, 14 e 15 novembre con il film di Daniele Luchetti “Codice Carla”. Non una biografia ma il racconto di cosa voglia dire essere un artista, attraverso tante immagini di repertorio e tante voci, fra cui quelle di Marina Abramovic, Jeremy Irons, Alessandra Ferri, Enrico Rava, Carolyn Carson, Roberto Bolle e naturalmente quelle del marito e del figlio della grande étoile, Beppe e Francesco Menegatti. Ad accompagnare questo racconto di danza e parole c’è la musica degli “Atoms For Peace” edite da Thom Yorke, che è anche il music supervisor del documentario.
“Questo è un film che racconta, attraverso gli artisti che usano il corpo cosa significa essere artisti, punto. Cosa vuol dire mettere a disposizione la propria emozione dopo aver appreso una tecnica. Il performer è esattamente un messaggero, è un medium, è uno sciamano, è qualcuno che catalizza l’energia degli altri. Attraverso un linguaggio astratto come quello della danza riesce a trasmetterti come una valanga delle emozioni profonde”.
Carla Fracci ha trasmesso tante emozioni durante la sua carriera, costruita con rigore, passione, equilibrio. Un’artista che amava il pubblico e che ancora oggi è una fonte d’ispirazione. “Lei ha incarnato anche una serie di idee politiche, andando in scena ad esempio nei teatri tenda, o andando in televisione, portando un’arte alta, diciamo così. E’ riuscita a rendere popolare quello che era di élite”.