Codice etico, Rete impetuosa con Grillo: “Arrivato avviso a Raggi? Torna a fare il comico”
“Lasciatemi indovinare: e’ arrivato il primo avviso di garanzia della sindaca di Roma?”. E’ sarcastico il commento di un iscritto M5S che in Rete critica il nuovo codice di comportamento per i 5 Stelle. Codice che, per la prima volta dopo tanto tempo, chiarisce nero su bianco una regola fondamentale per chi si ritrova indagato: ricevere un avviso di garanzia non comporta automaticamente la sospensione o l’espulsione dal Movimento. In ogni caso c’e’ sempre il garante, Beppe Grillo, il collegio di probiviri e il Comitato di appello che “compiono le loro valutazioni in totale autonomia”. Il popolo pentastellato non ci sta. C’e’ chi scrive: “Ok probiviri e garante, ma dov e’ finita la democrazia diretta (consultazione degli iscritti)?”. E chi sottolinea: “Ma vi rendete conto che razza di democrazia e’ questa? Alla fine decide Grillo, o il voto su un sito gestito dallo stesso. Onestamente vi siete bevuti il cervello”.
CHE SCHIFO Un attivista punta il dito contro quella che chiama “deriva autoritaria del Movimento che prende forma. Da Movimento del popolo al Movimento di Uno – attacca – che schifo. Siete diventati di destra, estremisti razzisti e detentori di una verita’ che, toh guarda il caso, cambia in funzione delle circostanze. Negare la vostra follia e’ il sintomo primo della vostra psicolabilita’. Caro Grillo torna a fare il comico. Di dittatore ne abbiamo gia’ avuto uno nella storia e ci e’ bastato”. Le critiche arrivano anche sul punto 5 del Codice che prevede l’obbligo, per l’eletto, di informare il gestore del sito dell’eventuale esistenza di procedimenti penali in corso. E cioe’ la Casaleggio associati. “Obbligo di informare il gestore del sito? Ma daiii, ragazzi! – attacca un iscritto 5 Stelle – ma ci vogliamo proprio far ridere dietro? E’ a dir poco bambinesco, oltre che distante freddo e distaccato. Occorre una procedura piu’ professionale e soprattutto che faccia sentire il rappresentante, che deve denunciare, membro di una comunita’”. E un altro sostiene perentorio: “Chi e’ eletto, e quindi e’ figura costituzionalmente pubblica, NON PUO’ E NON DEVE rispondere politicamente ad un’azienda PRIVATA che risponde ad un Codice diverso. Dobbiamo come Movimento creare ed eleggere un organo/collegio responsabile che gestisca la giustizia all’interno del Movimento stesso”.
MA SIETE FUORI DI TESTA? Altre perplessita’ vengono espresse da chi mette in luce una eccessiva vaghezza: “Questa vi sembra una “legge uguale per tutti”? A seconda del caso… A seconda della gravita’… Il garante e i probiviri faranno le loro valutazioni in totale autonomia… Decideranno se… Decideranno come… Decideranno chi… Ma che ca… state dicendo? Le leggi e i regolamenti devono essere uguali e chiari per tutti, inequivocabilmente!. Nessuno puo’ decidere in libera autonomia a seconda della gravita’, del caso, dell’umore o dell’aria che tira. Ma siete fuori di testa?”. Ma nel mondo della Rete, c’e’ anche chi plaude alle nuove regole che saranno in votazione domani, online e dalle ore 10: “Questo Codice di Comportamento, finalmente, va nella giusta direzione. Votero’ convintamente a favore” scrive un follower. “Bellissimo constatare che il Movimento cresce e si da’ delle regole che sia da un punto di vista legale, che soprattutto morale, lo rendono di un altro pianeta rispetto ai partiti del “terzo grado di giudizio”… e questo senza conflitti col principio della presunzione di innocenza. Ben fatto, bravi” aggiunge un altro. E ancora, c’e’ chi sostiene che “questo provvedimento e’ a difesa di chi potrebbe essere vittima inconsapevole di una semplice denuncia. E’ una difesa dell’inconsapevole, sono molto d’accordo”.