Il capo del Pentagono, Lloyd Austin, e il ministro della Difesa russo, Sergey Shoigu, hanno avuto un colloquio telefonico di circa un’ora. Lo ha riferito alla stampa un funzionario della Difesa, sottolineando che Austin ha chiesto un rapido cessate il fuoco, esprimendo “interesse a mantenere una linea di comunicazione”. Si tratta del primo colloquio tra i due ministri dopo quello del 18 febbraio scorso, quando Austin cercò di far ammettere alla controparte che Mosca stava pianificando l’aggressione all’Ucraina, ricorda oggi il Washington Post. Lo stesso quotidiano sottolinea che nelle scorse settimane Washington ha più volte tentato di entrare in contatto con i funzionari russi, ottenendo un rifiuto da Mosca.
“Non è chiaro al momento il motivo per cui Shoigu abbia accettato oggi di parlare”, ha aggiunto il Wp. Secondo quanto riferito dal Pentagono, Austin ha sollecitato un cessate il fuoco in Ucraina. Intanto, il ritiro delle forze russe dalla regione di Kharkiv sta continuando, rende noto lo stato maggiore delle forze armate ucraine, evidenziando che si tratta della seconda maggior battuta d’arresto russa dal ritiro da Kiev del mese scorso. Secondo le forze armate ucraine, il Cremlino dovrebbe probabilmente reindirizzare le truppe verso sud-est, dove starebbe rafforzando la propria presenza a Izium, città a due ore da Kiev, catturata un mese fa, alle porte del Donbass. Kiev afferma anche che più di 210.000 bambini ucraini sono stati deportati dai russi. Facevano parte degli 1,2 milioni di ucraini che Kiev afferma siano stati portati via con la forza.
Sul fronte diplomatico, la strada è sempre in salita. “Nel loro desiderio di strangolare la Russia, le potenze occidentali sono pronte a tutto, incluso far resuscitare il nazismo” ha affermato la Missione permanente della Federazione Russa presso le Nazioni Unite a Ginevra in una dichiarazione riportata dalla Tass. Ieri il consiglio per i diritti umani dell’Onu ha votato a larga maggioranza a favore dell’apertura di un’inchiesta sulle presunte gravi violazioni commesse dalle forze russe in Ucraina contribuendo così a rafforzare la pressione diplomatica su Mosca. In particolare il Consiglio ha approvato con 33 voti favorevoli a due la bozza di risoluzione presentata dall’Ucraina per avviare un’indagine sulle presunte violazioni commesse dall’esercito russo nelle regioni di Kiev,Chernihiv, Kharkiv e Sumy fra la fine di febbraio e marzo. Secondo la missione, “l’isteria anti-russa, scatenata dagli occidentali, non ha nulla a che fare con una genuina preoccupazione per il destino dell’Ucraina stessa e del suo popolo”.
“Nel loro maniacale desiderio di strangolare la Russia, sono pronti a tutto, fino a far rinascere il nazismo nelle sue manifestazioni più brutte”, afferma la missione diplomatica in un comunicato. I diplomatici russi hanno anche giudicato la decisione “un altro uso del Consiglio per i diritti umani nell’interesse di un ristretto gruppo di Stati”. In questo momento “la sicurezza globale è minacciata. La Russia, uno Stato nucleare e membro permanente del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, sta attaccando la nazione sovrana dell’Ucraina, facendo riferimenti vergognosi e inaccettabili all’uso di armi nucleari”. Lo ha detto il presidente del consiglio europeo Charles Michel durante la sua visita a Hiroshima. “Questo non sta solo scuotendo la sicurezza dell’Europa, ma sta pericolosamente alzando la posta in gioco per il mondo intero”, ha aggiunto in un video di un suo discorso postato su Twitter.