La fregata russa Admiral Makarov sarebbe stata colpita dalla flotta ucraina. Lo ha riferito il deputato ucraino Oleksiy Goncharenko e anche Forbes sul suo sito in lingua inglese ha scritto oggi che il vascello “potrebbe essere l’obiettivo più succoso”. Il colpo – clamoroso se confermato, dopo quello dell’incrociatore Moskva – sarebbe stato inferto da un missile Neptune. Al momento nessuna conferma ufficiale dal comando operativo ucraino del Sud. Altre informazioni non verificate in rete parlano di “un incendio su una nave da guerra russa”. Secondo The Times l’Admiral Makarov insieme con l’Admiral Essen, e due sottomarini erano state indicate come le principali navi coinvolte in un attacco ad Odessa a inizio aprile. Secondo Dumskaya, media con sede a Odessa, vicino all’Isola dei Serpenti brucia una fregata russa. Il media ucraino scrive che “aerei russi stanno sorvolando l’area del Mar Nero e navi di soccorso sono partite dalla Crimea occupata”.
La pubblicazione non specifica il nome e il numero della fregata, ma il deputato Oleksiy Honcharenko ha dichiarato che la fregata Admiral Makarov (numero 799) è in fiamme. Anche Grani.ru lo cita e twitta: “Il deputato della Verkhovna Rada dell’Ucraina Oleksiy Goncharenko ha annunciato che la fregata russa Admiral Makarov è stata colpita da un missile anti-nave ucraino Neptune, vicino all’isola dei Serpenti”. “Non è ancora chiaro cosa abbia causato la situazione di emergenza tra gli invasori” scrive Dumskaya in riferimento alla flotta russa. “Nonché quale delle tre fregate di questo tipo, che fanno parte della flotta del Mar Nero della Federazione Russa, sia stata danneggiata” precisa. “Si noti che le informazioni sull’esplosione sulla nave sono apparse sui social network la scorsa notte. Oggi abbiamo ricevuto la conferma che un incidente del genere è realmente accaduto” aggiunge.
Intanto, nell’acciaieria di Azovstal è un “inferno”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale al Paese. Zelensky ha spiegato che i bombardamenti russi dell’acciaieria “non si fermano” anche se “i civili devono ancora essere evacuati”. “Le donne, tanti bambini rimangono lì. Immaginate l’inferno: più di due mesi di continui bombardamenti, bombardamenti, morte costante nelle vicinanze” ha spiegato.