Colpo al clan Casamonica. Prestipino: inchiesta proseguirà nel tempo

Nel blitz la polizia ha arrestato 20 persone e ha effettuato sequestri per 20 milioni VIDEO

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Una indagine “storica”, che riassume le attività del clan Casamonica della Romanina a partire dai primi anni del 2000 e che investe i gruppi che facevano capo a Ferruccio Casamonica e Giuseppe Casamonica. Anche si staglia all’orizzonte una novità criminale – sottolineano gli inquirenti – il ruolo e la funzione organizzativa di una donna, Gelsomina Di Silvio detta ‘Silvana’. Nel blitz ‘Proteggiamo Roma’ la polizia ha arrestato 20 persone, 15 in carcere e cinque ai domiciliari.

Il procuratore capo della Capitale, Michele Prestipino, ha spiegato: “E’ una indagine che non si ferma, che proseguirà nel tempo. E’ un risultato straordinario che attraverso gli arresti ed i sequestri dei beni accumulati illecitamente dimostra l’azione costante della Procura e della polizia nel contrasto ai clan”. Il procuratore ha poi aggiunto: “Privare della ricchezza significa depauperare le organizzazioni della loro forza criminale. Quello di oggi è un provvedimento che porta la firma congiunta del procuratore e del questore”. “Un sistema complesso costituito da più nuclei familiari, collegati tra loro in maniera orizzontale e non verticistica, dediti a numerose attività criminali, i quali, pur essendo autonomi, sono sempre pronti a unirsi qualora vi sia necessità di far fronte a pericoli o minacce provenienti dall`esterno, in quanto legati da un comune senso di appartenenza alla medesima famiglia”.

Così gli investigatori della polizia spiegano in relazione all’operazione ‘Proteggiamo Roma’ che stamane ha portato all’arresto di 20 persone del clan Casamonica. “La conferma della struttura orizzontale e dell`autonomia delle diverse famiglie che compongono” l’organizzazione “proviene direttamente dalle intercettazioni svolte nel corso delle indagini”. Significativa in tal senso – si aggiunge – è la conversazione in cui il fedelissimo sodale Daniele Pace, rispondendo al suo interlocutore sull`importanza del sodalizio criminale al quale appartiene, asserisce esplicitamente “a Roma? la prima!”, confermando l`assenza di una compagine piramidale: “ma non c’hanno una piramidale loro”.

Beni per 20 milioni di euro sono stati sequestrati al clan Casamonica. I giudici hanno fatto mettere i sigilli all’intero patrimonio dell’organizzazione. Per i pubblici ministeri quello conseguito dalla Direzione distrettuale antimafia è un risultato storico. Il tribunale di Roma – Sezione specializzata delle misure di prevenzione, accogliendo le risultanze investigative ha disposto il sequestro del seguente compendio patrimoniale, costituito dai beni riconducibili direttamente o tramite interposti fittizi, ai proposti, per un valore complessivo pari a circa € 20 milioni.

In particolare sono state sequestrate 7 unità immobiliari site in Roma, tra cui le ville di Via Flavia Demetria 90 e Via Roccabernarda 8, il villino di Via Lunano 25 ed altri siti a Monterosi (VT) e San Cesareo (RM); quote di 5 società di capitali; quote di 1 società di persone; 1 ditta individuale; interi complessi aziendali di cui una stazione di servizio, sita in San Cesareo, e un bar tabacchi, ubicato a Montecompatri (RM); un contratto di concessione del godimento di un complesso immobiliare, con diritto di acquisto ai sensi del D.L. 12/9/2014 n. 133 (rent to buy); 140 rapporti finanziari con vari Istituti di credito.

Due uomini e due donne. Sono i collaboratori di giustizia che hanno permesso di svelare i meccanismi del clan dei Casamonica. Gli investigatori della polizia spiegano che le dichiarazioni rese dai ‘pentiti’ sono state “tutte coincidenti sul tema dell’utilizzo del metodo mafioso, dell’individuazione di un effettivo potere di intimidazione manifestato dal clan Casamonica e sulle condizioni di assoggettamento delle vittime”. Non solo. Grazie alle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia sono stati “rinvenuti numerosi elementi di riscontro, anche in merito alla realizzazione di innumerevoli reati scopo quali usura, estorsione, esercizio abusivo di attività finanziaria e intestazione fittizia di beni”.