Colpo alla mafia della provincia di Catania, 16 arresti
Smania di comando e di predominio territoriale video
Aveva una smania di comando e di predominio territoriale il clan mafioso di Biancavilla capeggiato dai fratelli Amoroso e, da ultimo, da Alfio Ambrogio Monforte. E’ quanto emerge dall’operazione che smantellato l’agguerrito clan della provincia di Catania con 16 arresti. I carabinieri del comando provinciale di Catania e la polizia di Stato hanno inferto un duro colpo alla cosca, oggi diretta dalle famiglie Amoroso e Monforte e legata ai catanesi Santapaola-Ercolano. Sono accusati a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti e al porto e alla detenzione illegale di armi.
Sono 14 le persone arrestate dai carabinieri e 2 dalla polizia. Per altri due indagati il Gip non ha concesso misura cautelare perche’ raggiunti da altra ordinanza di custodia cautelare per reati cosiddetti a ‘catena’. A far scattare l’indagine due gravissimi fatti di sangue verificatisi a Biancavilla, il 13 gennaio 2014, quando il pregiudicato Agatino Bivonaveniva ucciso a colpi di pistola e due giorni dopo l’assassinio di Nicola Goco, detto “u Picciriddu”. Dalle indagini e’ emerso che Giuseppe Amoroso, detto “l’avvocato”, dopo che gli venivano concessi gli arresti domiciliari il 24 marzo 2014 presso l’abitazione dei genitori, ha iniziato a ricostruire il clan per il predominio per affermare il proprio ruolo egemone a Biancavilla, avendo tra l’altro allacciato rapporti anche con personaggi di rilievo di altre organizzazioni criminali per il traffico di sostanze stupefacenti e la vendita di armi. Successivamente anche il fratello Vito Amorosa e’ stato scarcerato. I servizi di intercettazione ambientale e telefonica attivati nei confronti degli Amoroso hanno consentito di accertare le manie di grandezza del gruppo mafioso.[irp]
Il rientro a Biancavilla di Vito Amoroso aveva preoccupato non poco gli appartenenti alla famiglia “Maglia”, anche loro affiliati della storica famiglia mafiosa Tomasello-Toscano-Mazzaglia, i quali, per questo motivo, avevano deciso di ucciderlo, non riuscendo nell’intento grazie al tempestivo intervento dei poliziotti del commissariato di Adrano che il 6 ottobre 2014 fermava il gruppo di fuoco prima che portasse a termine la missione di morte. Per tutto i 2015 e per il 2016 le forze dell’ordine hanno radiografato la cosca, gli interessi per le estorsioni e la vendita della droga nelle piazze di spaccio. A meta’ giugno anche il sequestro di un arsenale con una mitraglietta, cinque pistole scoperto nelle campagne di Biancavilla. I destinatari del provvedimento restrittivo emesso dal Gip di Catania, su richiesta della Dda della locale Procura, sono: Giuseppe Amoroso, 47 anni, Vito Amoroso, 52, Giovanni, Carciotto, 35, Tino Caruso, 41, Gregorio Gangi, 30, Alberto Gravagna, 34, Roberto Licari, 32, Andrea Monteforte, 27, Alfio Ambrogio Monteforte, 50, Alfio Muscia, 41, Vincenzo Panebianco 29, Riccardo Pelleriti, di 24, Placido Ricceri, di 33, Carmelo Vercoco, 46, Massimo Merlo, di 47, Marcello Merlo, di 59.