Ufficiali dell’esercito sono apparsi alla televisione nazionale del Gabon per annunciare di aver preso il potere e di voler annullare i risultati delle elezioni di sabato, nelle quali il presidente Ali Bongo è stato dichiarato vincitore. La commissione elettorale aveva appena annunciato la rielezione di Bongo con il 64,27% dei voti, ma l’opposizione ha definito l’elezione truccata. Il rovesciamento del presidente metterebbe fine al potere della sua famiglia in Gabon, durato 53 anni. Dodici soldati sono apparsi in televisione annunciando che avrebbero annullato i risultati delle elezioni e sciolto “tutte le istituzioni della repubblica”.
Uno dei soldati ha dichiarato al canale televisivo Gabon 24: “Abbiamo deciso di difendere la pace ponendo fine all’attuale regime” causato da “un governo irresponsabile e imprevedibile che provoca un continuo deterioramento della coesione sociale che rischia di portare il Paese nel caos”. Il generale Brice Oligui Nguema, capo della Guardia repubblicana, guardia pretoriana del deposto presidente Ali Bongo Ondimba, è stato portato in trionfo da centinaia di soldati, poche ore dopo un colpo di stato, al grido di “Presidente Oligui”, immagine trasmessa dalla televisione di Stato. Questo video è andato in loop alla fine di un comunicato stampa letto da un colonnello circondato da ufficiali della Guardia repubblicana, l’unità più potente dell’esercito gabonese, in cui si annunciava che Ali Bongo era “agli arresti domiciliari”.
Uno dei figli del presidente del Gabon Bongo e diversi suoi parenti sono stati arrestati dai soldati golpisti per “alto tradimento”. Si tratta di Noereddin Bongo Valentin, figlio e stretto consigliere del Capo dello Stato, di Ian Ghislain Ngoulou, del capo di gabinetto di Ali Bongo, Mohamed Ali Saliou, del suo vice capo di gabinetto, Abdul Hosseini, di un altro consigliere della presidenza, Jessye Ella Ekogha, consigliere speciale e portavoce della presidenza nonché numero due dell’onnipotente Partito Democratico gabonese (PDG) del deposto presidente. Sono stati arrestati in particolare per “alto tradimento contro le istituzioni statali, appropriazione indebita massiccia di fondi pubblici, appropriazione indebita di finanziamenti internazionali da parte di una banda organizzata, falso e uso di falsificazioni, falsificazione della firma del Presidente della Repubblica, corruzione attiva, traffico di stupefacenti ,” dice un comunicato dei golpisti.
“Oggi, 30 agosto 2023, noi, forze di difesa e sicurezza, riunite nel Comitato per la transizione e il ripristino delle istituzioni (CTRI), a nome del popolo gabonese e garante della protezione delle istituzioni, abbiamo deciso di difendere la pace ponendo fine al regime in vigore”, è stato l’annuncio fatto da un gruppo di militari tra cui figurano anche membri della Guardia Repubblicana (GR), la guardia pretoriana della presidenza, riconoscibili dai loro berretti verdi, così come soldati dell’esercito regolare e agenti di polizia, scrive Le Monde.
“Le elezioni generali del 26 agosto 2023 e i relativi risultati vengono annullati. Le frontiere sono chiuse fino a nuovo ordine. Vengono sciolte tutte le istituzioni della Repubblica, in particolare il governo, il Senato, l’Assemblea nazionale, la Corte costituzionale, il Consiglio economico, sociale e ambientale, il Centro elettorale gabonese”. “Invitiamo le persone, le comunità dei paesi fratelli insediatisi in Gabon e i gabonesi della diaspora alla calma e alla serenità – hanno aggiunto i militari -. Riaffermiamo il nostro attaccamento al rispetto degli impegni del Gabon nei confronti della comunità nazionale e internazionale”.
La Cina ha chiesto a “tutte le parti” in causa in Gabon di garantire la sicurezza del presidente Ali Bongo, che è stato visto in pubblico l’ultima volta sabato scorso, dopo che un gruppo di ufficiali militari ha affermato di aver preso il potere di voler porre “fine all`attuale regime”. “Chiediamo a tutte le parti in Gabon” di “risolvere le differenze attraverso il dialogo e ripristinare l’ordine normale il prima possibile”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin aggiungendo di invitare le parti a “garantire la sicurezza personale del presidente Bongo e a sostenere la pace e la stabilità nazionale”. Il colpo di stato è stato annunciato poco dopo che la Commissione elettorale del Paese aveva dato notizia della rielezione di Bongo.
“La Farnesina monitora l`evoluzione della situazione” in Gabon dopo l’annuncio del colpo di stato da parte dei militari, “l’Ambasciata a Libreville è operativa.
Invitiamo i connazionali alla prudenza”, scrive la Farnesina sul suo account ufficiale sulla piattaforma X. “Per qualsiasi emergenza o segnalazione è possibile contattare la nostra Unità di Crisi al numero +39 06 36225”, aggiunge per i connazionali presenti. “L`Italia continua a essere impegnata per una soluzione diplomatica della crisi in Niger e anche della più recente in Gabon, lavorando in stretto coordinamento con i partner”, ha commentato il ministro degli Esteri Antonio Tajani che oggi e domani partecipa alla riunione informale dei ministri degli Esteri Ue a Toledo. “E’ fondamentale che i Paesi europei mantengano una piena unità d`intenti nella ricerca di una via d`uscita pacifica che assicuri pace e stabilità all`intera regione del Sahel, lavorando d`intesa coi partner regionali”.
La premier francese Elisabeth Borne ha dichiarato che Parigi segue gli eventi in Gabon “con la massima attenzione”. Si tratta della prima reazione ufficiale della Francia, ex potenza coloniale in Gabon, la cui influenza e i cui interessi in Africa sono considerati minati da una serie di recenti colpi di stato che hanno rovesciato governi amici.
Dal Gabon arrivano “notizie confuse” ma se la presa di potere da parte dell’esercito “sarà confermata” si “tratterà di un altro colpo di stato militare che aumenterà l’instabilità in tutta la regione”, ha detto il responsabile della politica estera dell’Ue Josep Borrell da Toledo dove è prevista la riunione informale dei ministri della Difesa Ue, aggiungendo che “la situazione nell’Africa subsahariana non sta migliorando”.