Commissione Ars approva manovra ter. FI: “Invalideremo i lavori”. Pd: “Conti in equilibrio”. Le reazioni

Via libera dalla commissione Bilancio dell’Assemblea regionale siciliana alla manovra ter. Al termine dell’ennesima maratona notturna è stato votato il testo, inviato ora agli uffici di Palazzo dei Normanni. Incerto l’approdo in aula del provvedimento. Tuttavia, l’obiettivo è dare l’ok al testo, come ha auspicato il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone “prima di domenica prossima”, nonostante il testo ancora non è arrivato alla presidenza del parlamento siciliano. Forza Italia è già da tempo sul piede di guerra e annuncia battaglia. “Abbiamo rappresentato al presidente dell’Ars Ardizzone – afferma il deputato forzista, Marco Falcone – il disagio per l’incursione inaspettata ed inopportuna del Governo Crocetta. Il presidente dell’Assemblea mi ha garantito che domani sarà convocata la conferenza dei capigruppo per esaminare norme che arriveranno in presidenza escludendo aprioristicamente quelle che non hanno attinenza alla materia finanziaria. Non farlo – conclude Falcone – significherebbe aprire un vulnus in tema di correttezza”.

In sostanza, a FI non è andato giù lo svolgimento dei lavori in commissione Bilancio a tal punto che i forzisti chiederanno di invalidarne i lavori “per illegittimità delle procedure che hanno portato all’approvazione di una manovra inammissibile”. Il testo ha ottenuto il sì di 11 deputati, i due del Movimento Cinque Stelle si sono invece astenuti, così come Giuseppe Milazzo in quota Fi. Ha abbandonato i lavori per protesta, invece, l’altro azzurro Riccardo Savona. Intanto, sarà convocata domani la conferenza dei capigruppo all’Assemblea regionale siciliana per stabilire l’iter della manovra ter in Aula.

Altro attacco alla manovra arriva dal NuovoCentrodestra. Per il deputato Vincenzo Vinciullo, “nel corso del dibattito in commissione sulla manovra-ter e’ emerso un dato politico evidente: il governo non ha una maggioranza all’Ars”. Il vicepresidente della commissione Bilancio puntella che “il centrodestra ha lavorato con impegno impedendo l’assalto alla diligenza e bloccando ogni tentativo di riesumare la ‘tabellaH’”. “Lo faccio notare a chi – aggiunge Vinciullo – come il segretario regionale del Pd Fausto Raciti, ci accusa di ‘inciucio’: noi lavoriamo seriamente e non abbiamo certo bisogno di moralizzatori che ci dicano cosa fare”. Sempre rivolgendosi al segretario regionale dei Demcoratici, Vinciullo aggiunge: “A Raciti dico, piuttosto, di guardare all’interno della maggioranza che sulla carta sostiene Crocetta e dei partiti che spesso sanno solo creare problemi al governo”.

Sul fronte della maggioranza, il Partito Democratico “ha lavorato alla manovra correttiva con un obiettivo principale: la messa in equilibrio dei conti della Regione”. In particolare per il capogruppo all’Ars, Baldo Gucciardi, “abbiamo fatto un buon lavoro che passa da misure importanti, come la costruzione del fondo di garanzia per i residui attivi che consentirà, a fine anno, di cancellare dal Bilancio una quota dei residui ‘inesigibili’. In questo modo potremo guardare con maggiore serenità al futuro e puntare all’equilibrio di Bilancio”.

Il M5S va all’attacco: “Nella Sicilia che muore c’è anche chi risorge: la tabella H, in primis, e il Cerisdi, che da ‘ente mangiasoldi e da sopprimere’ diventa improvvisamente meritorio e torna a battere cassa da mamma Regione”.  Secondo i grillini, nella manovra ter c’è “poco di buono” e che “ancora una volta lascia alle spalle i problemi principali: sviluppo ed occupazione”. Per i pentastellati nel testo non c’è niente per la cultura e “qualcosina” in direzione dell’occupazione. “Misure arrivate solo per l’impegno del Movimento 5 stelle, che ha proposto un emendamento, firmato dagli altri partiti, che ha smontato la norma spot del governo dell’assegno di inclusione, per il quale non c’erano I fondi, a favore di incentivi per le imprese che assumono soggetti svantaggiati, a tempo indeterminato” spiegano i deputati. Finanziaria bocciata nella sostanza, ma anche nella forma. ”Ancora una volta il governo – concludono – ha dimostrato di avere poche idee, ma ben confuse. Pretende di legiferare su cose di cui non ha nemmeno i numeri, come per le pensioni d’oro, per le quali non ha contezza sulle somme che potrà risparmiare, tant’è che siamo stati noi a fornirgli i dati”.