La terza commissione del Csm ha indicato il pm di Palermo Nino Di Matteo per uno dei 5 posti di sostituto alla Direzione nazionale antimafia. In passato il pm del processo Stato-mafia era stato escluso dalla rosa di candidati proposti al plenum. Dovra’ essere il plenum di Palazzo dei Marescialli a dare il via libera definitivo, in una delle prossime riunioni, al passaggio di Di Matteo alla Procura guidata da Franco Roberti. “In questa fase preferisco non rilasciare alcuna dichiarazione sulla decisione da parte della Terza commissione, che ho appreso da notizie di stampa. E attendo che arrivi il provvedimento del plenum”.
Cosi’ il pm della procura di Palermo, Antonino Di Matteo sull’accoglimento, da parte della Terza commissione del Csm della domanda per uno dei cinque posti diponibili come sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia. Di Matteo – che assieme all’aggiunto Vittorio Teresi e ai sostituti Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene sostiene l’accusa nel processo sulla trattativa tra Stato e mafia – e’ la “memoria storica” di questo procedimento. Il pm e’ sottoposto al massimo di sicurezza e protezione. Nei mesi scorsi aveva rifiutato un trasferimento proprio per ragioni di sicurezza sollevato – dopo una intercettazione – dal capo della Procura di Repubblica di Palermo, Francesco Lo Voi. In precedenza era stato il capo dei capi di Cosa nostra, Salvatore Riina, intercettato in carcere a lanciare minacce di morte nei confronti del pm palermitano.