La Commissione europea ha annunciato oggi di aver erogato altri 14 miliardi di euro a nove paesi dell’Ue, fra cui l’Italia, nella seconda tranche del suo programma “Sure” per il sostegno finanziario ai sistemi di cassa integrazione degli Stati membri. Sono stati versati, in particolare, altri 6,5 miliardi di euro all’Italia (oltre ai 10 già assegnati il 27 ottobre) e altri 4 miliardi alla Spagna (oltre ai 6 già assegnati), e poi 2 miliardi alla Grecia, 510 milioni alla Croazia, 300 milioni alla Lituania, 250 milioni a Cipro, 200 milioni alla Slovenia, 120 milioni ciascuno alla Lettonia e a Malta. Questo sostegno, sotto forma di prestiti concessi a condizioni favorevoli, aiuterà gli Stati membri beneficiari ad affrontare l’improvviso aumento della spesa pubblica per preservare l’occupazione, nel quadro della crisi economica dovuta alla pandemia di coronavirus e alle misure attuate per affrontarla . I prestiti di Sure concorreranno a coprire i costi direttamente connessi al finanziamento dei regimi nazionali di cassa integrazione e di altre misure analoghe, anche rivolte ai lavoratori autonomi.
Una volta completate tutte le erogazioni nell’ambito di Sure ai nove paesi beneficiari del sostegno finanziario deciso oggi, l’Italia avrà ricevuto 27,4 miliardi di euro, la Spagna 21,3 miliardi, la Grecia 2,7 miliardi, la Slovenia 1,1 miliardi, la Croazia 1 miliardo, la Lituania 602 milioni, Cipro 479 milioni, Malta 244 milioni, la Lettonia 192 milioni. Lo strumento Sure può fornire fino a 100 miliardi di euro di sostegno finanziario a tutti gli Stati membri. Finora la Commissione ha proposto di mettere 90,3 miliardi di euro a disposizione di 18 Stati membri che hanno presentato le richieste di sostegno. Gli altri nove paesi che riceveranno i prestiti di Sure sono Belgio (7,8 miliardi di euro in totale), Bulgaria (511 milioni), Repubblica ceca (2 miliardi), Ungheria (504 milioni), Irlanda (2,5 miliardi), Polonia (11,2 miliardi), Portogallo (5,9 miliardi), Romania (4 miliardi), Slovacchia (631 milioni). Le prossime erogazioni saranno effettuate nel corso dei mesi a venire, in seguito alle rispettive emissioni obbligazionarie.
L’erogazione di oggi fa seguito alla seconda emissione sui mercati, il 10 novembre, di obbligazioni per 14 miliardi di euro da parte della Commissione europea, caratterizzata da un forte interesse da parte degli investitori, come era già successo per la prima emissione di Sure da 17 miliardi, il 21 ottobre. La seconda emissione comprendeva due obbligazioni, una da 8 miliardi di euro con scadenza a novembre 2025 e una da 6 miliardi di euro con scadenza a novembre 2050. La domanda di obbligazioni da parte dei mercati ha superato di 13 e 11,5 volte l’offerta disponibile rispettivamente per la tranche a cinque anni e a 30 anni, consentendo condizioni favorevoli per entrambe le obbligazioni. Le condizioni alle quali la Commissione prende a prestito vengono trasferite direttamente agli Stati membri beneficiari. Le obbligazioni emesse dall’Ue a titolo dello strumento Sure ricevono l’etichetta di “obbligazioni sociali”. Ciò garantisce agli investitori che i fondi così mobilitati saranno realmente destinati a scopi sociali.
“La seconda ondata sta colpendo duramente l’Europa, ma l’Ue è pronta a dare il suo sostegno. Vogliamo proteggere le persone da questo virus ma vogliamo anche proteggere i loro posti di lavoro, che sono a rischio, poiché questa crisi colpisce anche le imprese. Lo strumento Sure – ha dichiarato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen – ci consente di mobilitare fino a 100 miliardi di euro in prestiti a favore dei paesi dell’Ue, per contribuire a finanziare i regimi di cassa integrazione. Questa seconda erogazione di 14 miliardi di euro aiuterà i lavoratori a percepire un reddito, e presto altri fondi saranno messi a disposizione”, ha concluso von der Leyen. askanews