A far fronte alle richieste che arrivano a Riscossione Sicilia sono una quarantina di dipendenti, suddivisi nelle nove sedi provinciali. Per facilitare il contatto con i cittadini l’ente riscossore ha chiesto l’attivazione di un numero verde dedicato, mentre presto organizzerà corsi per informare dettagliatamente commercialisti ed avvocati sulle procedure da seguire per chiedere la compensazione. L’operazione di compensazione può essere avviata, oltre che tramite i nove sportelli provinciali di Riscossione, mediante il sito dell’ente. “Ripartimpresa” (che poggia sul robusto pilastro normativo dell’articolo 28 quater del D.P.R. 602/73 e successive modifiche ed integrazioni) nasce da una proposta del M5S lanciata in commissione Bilancio all’Ars, raccolta da Riscossione Sicilia, dopo essere stata colpevolmente e reiteratamente ignorata da governo e maggioranza. “E’ doveroso riconoscere – dice Fiumefreddo – che il M5S è stata l’unica forza politica a caldeggiare l’operazione di compensazione nel silenzio generale di maggioranza ed opposizione. Riscossione non poteva non prenderla in considerazione, visti gli enormi vantaggi che comporterà per le aziende e per l’economia isolana e anche in considerazione del fatto che con questa operazione si adempie ad un obbligo di legge”.
“La richiesta della compensazione debiti/crediti delle imprese – afferma il deputato M5S Giancarlo Cancelleri (foto)- era stata avanzata da noi anche in occasione delle ultime finanziarie, ma l’emendamento relativo è stato sempre bocciato. Era assurdo che non si attivasse in Sicilia. Questa può essere la risposta alla denuncia di ieri dell’Ance. Anche così riparte l’economia”. Proprio ieri un rapporto presentato dall’associazione costruttori edili denunciava l’enorme problema determinato dalla lentezza della pubblica amministrazione nel pagare le imprese in Sicilia, con ritardi di quasi sette mesi, a fronte di termini fissati per legge di 60 giorni. Cosa che avrebbe contribuito a determinare una contrazione degli investimenti in Sicilia. I requisiti per potere mandare in porto l’operazione di compensazione sono pochi ma ferrei: i crediti nei confronti di Stato, Regioni, Comuni e aziende sanitarie ed ospedaliere dovranno essere non prescritti, certi, liquidi, esigibili e, soprattutto, certificati. Le pendenze nei confronti della PA che possono essere azzerate dai crediti vantati sono molteplici: Iva. contributi previdenziali, Ici, Tari, Tasi, e perfino le multe automobilistiche.