Politica

Complotti e processi, scontro aperto tra Turchia e Usa

I rapporti USA-Turchia non hanno mai raggiunto un simile punto di conflittualità. L`ennesimo sviluppo dell`incipiente scontro tra le amministrazioni dei due Paesi è si è verificato ieri, con un mandato di cattura emanato dalla procura turca per Graham Fuller, ex alto funzionario CIA. L`ex vice-direttore del Consiglio dell`intelligence statunitense è accusato di coinvolgimento nel fallito golpe del 15 luglio 2016 in Turchia. Ankara ritiene che la mente del colpo di Stato fallito sia l’imam e magnate Fethullah Gulen, ex alleato del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Nei cablogrammi pubblicati da Wikileaks nel 2011, Fuller figurava tra i nomi che nel 2008 sostennero la richiesta per la Green Card di Gulen, che vive negli USA da 18 anni. Secondo il mandato di cattura, Fuller si trovava in Turchia il giorno del golpe e avrebbe lasciato il Paese dopo il suo fallimento. Ma le accuse rivolte all`ex uomo della CIA riguardano anche altri cittadini stranieri che le autorità turche ritengono coinvolti in un presunto complotto con diramazioni estere, mirato a rovesciare l`esecutivo turco. E lo scorso novembre è stato emesso un mandato di cattura per un altro cittadino americano, l`analista politico Henry Barkey, che secondo il quotidiano turco Sozcu sarebbe indagato nell`ambito della stessa inchiesta con Fuller. Entrambi gli esperti hanno liquidato le accuse definendole ridicole. Ma c`è un altro fattore da tenere in considerazione nel valutare le ultime mosse di Ankara. Ed è il processo in corso a New York che si sta sviluppando attorno alle rivelazioni esplosive del businessman turco-iraniano Reza Zarrab, che dopo aver accettato le accuse a proprio carico, da imputato è diventato super-testimone.

E sul banco degli imputati si trova Mehmet Hakan Atilla, vice-direttore della banca statale turca Halkbank. Secondo le dichiarazioni di Zarrab la banca fu centrale nel traffico messo in piedi da lui stesso per aiutare Teheran ad aggirare le sanzioni americane, attraverso un complesso schema di riciclaggio delle vendite di petrolio e gas iraniani. Ma le rivelazioni fatte dal businessman turco-iraniano includono tra gli altri anche l`ex ministro di Economia turco Zafer Caglayan e l`ex direttore della Halkbank Suleyman Arslan, sulle cui teste pende un mandato di arresto emesso dalle autorità USA. Ma anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e l`ex vice-premier Ali Babacan, secondo le dichiarazioni di Zarrab, sarebbero stati pienamente al corrente di tutto il traffico in atto. Erdogan nega che la Turchia abbia violato le sanzioni USA rivolte all`Iran e inserisce il processo Zarrab nello schema complottistico internazionale contro il governo turco, dove Ankara punta il dito contro l`interferenza di Gulen e del suo movimento. Dunque i mandati di cattura per Fuller e Barkley potrebbero essere considerati come un modo per Ankara di rispondere alle catastrofiche conseguenze che il processo newyorkese sembra riservare alla Turchia. L`arresto di tre impiegati turchi delle missioni USA in Turchia e la conseguente crisi sfociata nella reciproca sospensione di visti, nonché i cittadini americani tenuti in prigione in Turchia – 12 secondo il New York Times – tra cui il pastore protestante Andrew Brunson, indicato da Erdogan come possibile elemento di scambio con Gülen, sono solo alcuni degli altri elementi di scontro in atto tra gli USA e la Turchia. Mentre il processo in atto a New York promette solo di moltiplicarli ulteriormente.

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