Comunali a Milano, Fi spinge Lupi ma Lega frena
Dopo il ‘no’ questa volta definitivo di Albertini, il centrodestra è di nuovo da punto a capo
Dopo il ‘no’ questa volta definitivo di Gabriele Albertini, il centrodestra e’ di nuovo da punto a capo, ma il tempo stringe e adesso, in pole position, sembra esserci Maurizio Lupi. Stando a quanto apprende la ‘Dire’ da fonti presenti al tavolo nazionale del centrodestra, su Milano ora ci sono “tutte le condizioni” per puntare sul leader di ‘Noi con l’Italia’. Per Forza Italia la conferma e’ arrivata dalle parole del portavoce Antonio Tajani, che in tv ha parlato di Lupi come “di un ottimo candidato per Milano”, con la ‘promessa’ di discuterne presto con Meloni e Salvini, un endorsement condiviso anche dalla base territoriale azzurra.
Il senatore di Nci Alessandro Colucci pur senza sbilanciarsi a nome del suo leader, lascia intendere che l’ex assessore meneghino sarebbe pronto a raccogliere la sfida: “Non so cosa si aspetta dopo la rinuncia di Albertini- afferma- ma e’ arrivato il momento di decidere e ci sono persone nell’ambito politico che possono far vincere Milano al centrodestra”. Proprio come Lupi insomma, che intanto “sta lavorando nell’interesse di partire senza piu’ teatrini o tira e molla- aggiunge Colucci- aspettare Godot non ha funzionato. Archiviata la telenovela Albertini ora e’ urgente che il centrodestra si incontri subito per una candidatura autorevole”.
Non tutte le strade pero’ sembrano portare a Lupi. Fonti della Lega assicurano che ancora niente e’ deciso, ricordando i trascorsi non idilliaci tra alcuni esponenti di rilievo del Carroccio e l’ex ministro alle Infrastrutture. Non solo per vicende politiche passate, ma anche per “divergenze personali”. Salvini, incassato il ‘no’ di Albertini sul quale puntava e si era espresso pubblicamente piu’ volte, non ha ancora commentato. Lupi a sua volta resta vigile ma coperto. Qualche giorno fa alla ‘Dire’ che lo interpellava aveva citato Don Giussani, spiegando che solo a “una domanda si puo’ rispondere”.
Anche Lupi sollecitava dunque un’unita’ di intenti sul suo nome, per scardinare le resistenze della Lega. L’alternativa che continua a circolare e’ ancora quella di Maurizio Ruggiero, l’amministratore delegato di Melita Italia. Ruggiero sarebbe rimasto piuttosto “spiazzato” dalla rinuncia di Albertini. Ma ora che e’ tornata l’incertezza sul candidato, il super manager non muove un muscolo. “Tutto fermo finche’ non si sa come si muovono dal centrodestra”, assicurano dal suo entourage, con la palla dunque che e’ saldamente in mano alla politica. (Dire)