Hanno incassato la promessa di Renzi di riunire la miriade di tasse e imposte comunali in un “local tax” e l’impegno a studiare misure che possano rafforzare il peso politico dei sindaci nei confronti delle Regioni dopo la riforma delle Province. Ma sulla legge di stabilita’ le posizioni sono ancora troppo lontane. Soprattutto sulle cifre e sull’impatto che la manovra potra’ avere sui bilanci municipali e sui servizi che vengono erogati sul territorio, governo e Comuni hanno delineato cifre e scenari che sono davvero distanti. Il primo incontro tra il Governo e i Comuni si e’ aperto a palazzo Chigi con il premier, Matteo Renzi, confermare la stessa linea dura riservata una settimana fa ai presidenti delle Regioni: i saldi della legge di stabilita’ non si toccano e resteranno invariati, ha spiegato alla delegazione dell’Anci e dell’Upi, in queste condizioni il Governo e’ pronto a valutare delle controproposte che arriveranno dal territorio. L’incontro si e’ chiuso pero’ con due letture diverse: il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ed ex presidente dell’Anci, Graziano Delrio, ha spiegato che la manovra per i Comuni e’ “sostenibile” mentre il suo successore e sindaco di Torino, Piero Fassino, seduto al suo fianco nella sala stampa di Palazzo Chigi, ha evidenziato “l’impatto pesante” del provvedimento sugli enti locali che arriva fino a 3,7 miliardi di euro.
“La rappresentazione mediatica – ha detto Fassino – parla di una riduzione di spesa per 1,2 miliardi ma a questi vanno aggiunti 300 milioni che derivano da provvedimenti 2013 e 2014 che hanno ricadute sugli esercizi 2015. La manovra, poi, prevede l’istituzione di un fondo per i crediti di difficile esigibilita’, inserito nella spesa corrente e quindi soggetto al patto di stabilita’, che significa ridurre ulteriormente le risorse per la spesa. Ci sono poi il miliardo in meno su Citta’ metropolitane e nuove Province e le regole del nuovo sistema di contabilita’, per un saldo negativo – ha rimarcato il presidente dell’Anci – che oscilla tra i 3,5 e i 3,7 miliardi di euro; tagli che rischiano di vanificare gli spazi aperti con l’allentamento per un miliardo del patto di stabilita’. Questi sono i calcoli del nostro istituto per la Finanza locale. Il governo ha una valutazione diversa; per questo metteremo a confronto i nostri tecnici per un punto di condivisione comune sugli impatti della legge di bilancio”. Governo e Anci si metteranno “da subito al lavoro in un tavolo tecnico per confrontare le diverse valutazioni sull’impatto della legge di stabilita’. Sara’ un tavolo per capire come gestire al meglio una manovra che ad oggi desta seria preoccupazione per gli impatti che avra’ sui Comuni. Al tavolo tecnico seguira’ un incontro politico, gia’ dalla prossima settimana, dove, siamo convinti, ci saranno fattori correttivi per la legge”.