Con quali criteri si finanziano gli enti?
“Nonostante l’impegno assunto, l’anno scorso, di operare una distinzione fra i settori delle associazioni di carattere sociale e quelle di carattere culturale e sportivo, il Governo regionale ripropone ancora una volta il medesimo schema di ripartizione delle risorse. Di fatto, con l’articolo 28, si continua a mettere nello stesso calderone le associazioni e gli enti di natura culturale e sportiva con quelle di natura sociale. Bisogna invece inserire il principio che ciascun ente o associazione debba essere finanziato con le risorse dei settori competenti. Ci si chiede, infatti, con quali criteri sono state distribuite le risorse? E perche’ rimangono fuori dai finanziamenti, per fare un esempio, importanti istituzioni quali l’Istituto Gramsci e l’Istituto di Storia Patria?”
Lo afferma il vicepresidente della V Commissione Ars Mariella Maggio, che rilancia un disegno di legge presentato all’inizio della Legislatura sul finanziamento degli enti e delle associazioni culturali (il ddl aveva ricevuto parere positivo da parte del governo regionale): “Occorre varare la norma – specifica a questo proposito la Maggio – che individua criteri per i finanziamenti e distingua tra le associazioni culturali quelle da finanziare al di fuori del percorso dei bandi.” E sull’articolo 25, relativo alle misure di contrasto alla poverta’, anch’esso analizzato oggi dalla V Commissione, Maggio afferma: “Ci sia chiarezza sulla distribuzione delle risorse: i progetti in cui impegnare i soggetti svantaggiati debbono corrispondere ad una pre-condizione di pubblica utilita’, che permetta l’erogazione di un assegno, sull’esempio dei cantieri di servizio”.