E’ stato condannato 3 anni di carcere Mahmoud Jrad, il siriano di 23 anni arrestato nell’agosto 2016 dopo essersi arruolato in Jabat al Nusra, fazione terroristica collegata ad Al Quaeda, e mentre stava pianificando la sua partenza per la Siria. Lo ha deciso il gup di Milano, Ilaria De Magistris, che lo ha ritenuto colpevole di terrorismo internazionale condannandolo alla pena chiesta per lui dal pm Enrico Pavone nel processo con rito abbreviato. Una volta uscito dal carcere, il presunto terrorista dovrà scontare un altro anno all’interno di una casa di cura e custodia, contro i due chiesti dall’accusa. Non sarà invece espulso dal territorio italiano e rimpatriato in Siria, come aveva proposto il magistrato al termine della sua requisitoria. Il 23enne fu arrestato a Varese sulla base di indagini condotte dalla Dda di Genova. L’inchiesta venne poi trasferita a Milano per competenza territoriale. Secondo gli inquirenti, il giovane (arrivato in Italia nel 2012 e presente dalla fine del 2015 a Genova dove avrebbe frequentato alcuni luoghi di culto islamico del centro storico, come piazza Durazzo) era pronto a partire per la Siria per la jihad. Lo testimonierebbero, secondo l’accusa, la serie di documenti riconducibili all’organizzazione terroristica Jabat Al Nusra rintracciati nella memoria del suo cellulare. Tra questi, anche alcuni file audio provenienti dalla zona di guerra di Aleppo con indicazioni operative per i mujaheddin che combattevano nella città siriana. La perizia psichiatrica disposta durante il procedimento aveva accertato la sua semi infermità mentale. Avrebbe infatti manifestato segni di squilibrio psichico anche all’interno del carcere, dove, tra le altre cose, sarebbe arrivato stracciare alcune pagine del Corano.