Confessione shock di un migrante: “Lo scafista ha provocato la collisione” (VIDEO)

Confessione shock di un migrante: “Lo scafista ha provocato la collisione” (VIDEO)
21 aprile 2015

Man mano che proseguono le indagini sul naufragio nel Mediterraneo che ha provocato oltre 900 vittime, coordinate dal procuratore Giovanni Salvi e dal sostituto della Dda etnea Rocco Liguori, emergrgono rivalzioni shock: potrebbe essere stata una collisione la causa del ribaltamento del barcone al largo della Libia. E’ quanto emerge dal racconto di alcuni sopravvissuti secondo i quali lo scafista, alla vista del mercantile portoghese, per confondersi con le centinaia di migranti, avrebbe smesso di governare il peschereccio che a quel punto si sarebbe schiantato contro il cargo. Intanto, sono in tutto 18 i sopravvissuti al naufragio a largo della Libia ad aver trascorso la notte nel Centro accoglienza per richiedenti asilo di Mineo, nel catanese. Erano complessivamente 27 i superstiti, tutti uomini, imbarcati sulla nave Gregoretti della guardia costiera arrivati ieri nel porto di Catania. Tre di loro sono accompagnati dalla polizia di Stato in una struttura riservata per essere sentiti come testimoni. La loro ricostruzione dei fatti è ritenuta importate dalla Dda della Procura etnea. Inoltre, nella tarda serata di ieri sono stati fermati il comandante del motopesca e il suo aiutante. Sono un tunisino di 27 anni, Mohammed Alì Malek, ritenuto il comandante, e un siriano di 25 anni, Mahmud Bikhit, indicato come componente dell’equipaggio. Il loro fermo, disposto dalla Procura di Catania, è stato eseguito da personale della guardia costiera, dello Sco della polizia di Stato di Roma e dalla squadra mobile della Questura di Catania. Le contestazioni sono di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per entrambi, per il comandante anche di naufragio colposo e di omicidio plurimo colposo. I due sono detenuti nella casa circondariale di piazza Lanza a Catania. All’identificazione dei due presunti scafisti si è giunti grazie alle testimonianze degli altri 26 sopravvissuti, compreso il 33enne del Bangladesh ricoverato nell’ospedale Cannizzaro.

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