Confindustria, Bonomi in vantaggio ma Mattioli resta in pista

In bilico 21 voti. Ma i saggi volevano il candidato unico

Carlo Bonomi e Licia Mattioli

Nella corsa per la presidenza di Confindustria il milanese Carlo Bonomi è in vantaggio. Ma l’altra candidata in gara, Licia Mattioli, resta in pista. Il rush finale è previsto per il 26 marzo quando i 183 membri del Consiglio generale saranno chiamati a designare, a scrutinio segreto, il successore di Vincenzo Boccia. Durante le consultazioni, i saggi della Commissione di designazione hanno raccolto 162 indicazioni di voto su 183: restano quindi in bilico 21 voti.

Nella relazione al Parlamentino di viale dell’Astronomia, i tre saggi, Andrea Bolla, Andrea Tomat e Carmela Coliacovo, hanno evidenziato il vantaggio di Bonomi. Il numero uno di Assolombarda ha “un consenso superiore alla maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio Generale e dei voti assembleari”. Tra il 19 febbraio ed il 9 marzo, la Commissione ha effettuato otto giornate di consultazioni per un totale di 231 audizioni. “Hanno partecipato alle consultazioni 162 componenti del Consiglio Generale, direttamente o per delega rilasciata, pari all’ 88,5% del totale di 183 componenti aventi diritto al voto”, si legge nella relazione della Commissione.

Per la prima volta, da quando esiste il nuovo meccanismo di elezione del presidente degli industriali (scattato con la riforma Pesenti operativa dal 2016), i saggi avrebbero voluto portare al voto un solo candidato: Bonomi. Lo mettono nero su bianco nella relazione al Consiglio generale spiegando inoltre di aver ricevuto una richiesta “di unitarietà e convergenza, di rapidità e unanimità per lanciare un segnale forte dal sistema confindustriale al Paese, in una fase delicata e impegnativa”. Mattioli ha però dimostrato, con certificazione scritta, di poter disporre del 20% dei voti assembleari regolarmente esercitabili “facendo così scattare la previsione del nono comma dell’articolo 11, che richiede di sottoporre al voto di designazione del Consiglio Generale coloro che attestino di avere oltrepassato tale soglia di preferenze, a prescindere dal parere della Commissione di Designazione”. Statuto alla mano, dunque, Mattioli resta in gara. Bonomi è in vantaggio ma la partita è aperta.