Confindustria, contractor non più attuale per imprese
“Il sistema di gestione delle grandi opere pubbliche attraverso la figura del contraerente generale rischia di non essere piu’ funzionale e attuale in contesti economici, come quello siciliano, caratterizzati dalla grande presenza di PMI, costrette ad affrontare forti tensioni di liquidita’ e forme di concorrenza sleale da parte di imprese che vivono ai limiti del mercato”. E’ quanto emerso nel corso dell’ultimo Consiglio direttivo di Confindustria Centro Sicilia, la nuova associazione di rappresentanza delle imprese di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, di cui fanno parte i delegati alle infrastrutture territoriali e i vertici Ance – associazione nazionale dei costruttori edili – delle tre province.
“Le finalita’ di snellimento e accelerazione dei tempi di realizzazione delle opere pubbliche strategiche, previste dalla legge obiettivo del 2001 che ha introdotto lo strumento del general contractor – dice Benito Macchiarola, delegato di Confindustria Centro Sicilia per le infratrutture dell’area di Agrigento -, vengono puntualmente disattese dai ritardi dei pagamenti, da varianti in corso d’opera e dai contenziosi, che alimentano costi e ribassi dei compensi per piccoli fornitori e subappaltatori, finendo per strozzare l’economia locale, anziche’ favorirla”.
La riflessione e’ stata condivisa a seguito dell’analisi sullo stato di attuazione delle principali opere strategiche del territorio, sui relativi ritardi e carenze infrastrutturali. L’attenzione degli industriali si e’ soffermata, in particolare, sui lavori di ammodernamento della Strada Statale 640, che collega Agrigento a Caltanissetta, con un investimento complessivo previsto di oltre 1 miliardo di euro. “Solo i grandi gruppi sono ormai in grado di reggere alle regole imposte dai contraenti generali, spesso non senza difficolta’ – sostiene Macchiarola – mentre comportamenti poco etici e morali, pur nelle maglie della legge, costringono le imprese che vivono di mercato a non riuscire a competere, salvo mettendo a rischio la stessa continuita’ dell’azienda”.