di Maurizio Balistreri
Rivendicherà con forza il ruolo delle parti sociali, soprattutto nella partita che si gioca sul tavolo della riforma dei contratti. L’idea di Boccia in materia è che, per cambiare passo, occorra uno scambio tra salario e produttività. Cuore della questione è fare, dunque, del livello aziendale la sede dove realizzare lo scambio cruciale tra miglioramenti organizzativi e di produttività e incrementi salariali, con facoltà di derogare al contratto nazionale. Ai sindacati il nuovo presidente tenderà la mano insistendo sulla necessità di dialogare e di lavorare insieme perchè spetta alle parti sociali la responsabilità di completare la riforma con un assetto di relazioni industriali adeguato alle sfide competitive che il Paese ha di fronte. Apertura al dialogo anche con il governo. Sul tema del referendum costituzionale, Boccia però non dovrebbe ancora schierare l’associazione. L’intenzione del successore di Giorgio Squinzi sarebbe quella di aspettare la decisione del Consiglio generale di Confindustria e poi di renderla ufficiale. Nel suo manifesto programmatico, però, Boccia aveva definito la riforma dello Stato “la riforma delle riforme per sbloccare il Paese”.
Semplificazione deve essere la parola d’ordine. Anche in materia fiscale bisogna andare verso una drastica semplificazione perchè il nostro sistema, a giudizio del presidente degli industriali, resta “oppressivo” e le tasse che gravano su cittadini e imprese sono troppe. Nella sua prima relazione troverà spazio anche il capitolo Sud. Bisogna guardare al Mezzogiorno non con la logica dell’assistenza o di politiche speciali, ma con la consapevolezza che il vero rilancio economico non si può raggiungere senza che vi sia anche una ripresa dell’economia meridionale. L’assemblea di giovedì sarà anche l’occasione per il primo discorso pubblico da ministro di Carlo Calenda, neoministro dello Sviluppo economico. Tra le novità anche il saluto del ministro dei Beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, che prenderà la parola dal palco. Prima dell’assemblea pubblica Boccia dovrà però essere formalmente eletto e votato all’assemblea privata di Confindustria in calendario per dopodomani. In quell’occasione, il neo presidente, eletto con soli nove voti di scarto sul rivale Alberto Vacchi, farà un grande richiamo all’unità spiegando che sarà il presidente “di tutti e per tutti”.